Inter, parla Javier Zanetti: «Ronaldo? La parola Fenomeno lo definisce. E’ stato il colpo più importante dell’era Moratti. Il più simpatico? Maicon» | OneFootball

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·5 settembre 2025

Inter, parla Javier Zanetti: «Ronaldo? La parola Fenomeno lo definisce. E’ stato il colpo più importante dell’era Moratti. Il più simpatico? Maicon»

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Inter, Javier Zanetti: «Ronaldo? ‘Fenomeno’ lo definisce. E’ stato il colpo più importante di Moratti. Il più simpatico? Maicon». Le parole

In occasione del trentesimo anniversario dal suo arrivo all’Inter, Javier Zanetti, storico capitano e oggi vicepresidente del club nerazzurro, ha rilasciato un’intervista esclusiva ai canali ufficiali della società. Un momento speciale per ripercorrere tre decenni di carriera e di vita a tinte nerazzurre, tra compagni indimenticabili e allenatori che hanno segnato la sua storia.

Arrivato a Milano nel 1995 dal Banfield, Zanetti è diventato un simbolo dell’Inter e del calcio mondiale, collezionando 858 presenze ufficiali e vincendo, tra gli altri, cinque scudetti, quattro Coppe Italia e la storica Champions League del 2010. Nel corso dell’intervista, l’ex numero 4 ha ricordato alcuni momenti indimenticabili:


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RONALDO«La parola Fenomeno lo definisce. Quello che faceva anche in allenamento era sorprendente ogni giorno. Era simpatico, positivo e averlo con te era un vantaggio. Le stagioni fatte insieme abbiamo visto il miglior Ronaldo, era nella piena maturità. E’ stato il colpo più importante dell’era Moratti».

ALLENATORE CHE LE HA LASCIATO DI PIU’«Allenatori ne ho avuti tanti… Ricordo Bianchi, appena arrivato, mi chiamò in camera e mi chiese dove avrei preferito giocare. Mi sorprese l’approccio, mi accolse con un sigaro e un mazzo di carte. Poi Simoni, resterà un padre per noi. E Mourinho per la metodologia di lavoro che non conoscevamo. Non eravamo certi dei risultati all’inizio…».

COMPAGNI PIU’ SIMPATICI – «In camera sempre Cordoba, prima Djorkaeff e Zamorano. Il più simpatico però Maicon. Faceva cose e gesti coi tifosi che sorprendevano, per simpatia».

L’intervista si è conclusa con uno sguardo al futuro: il vicepresidente ha ribadito il suo impegno nel progetto Inter, con l’obiettivo di trasmettere ai giovani la cultura del lavoro, del rispetto e dell’amore per la maglia.

Con questa celebrazione, l’Inter e i suoi tifosi hanno reso omaggio non solo a un campione in campo, ma a un ambasciatore dei valori nerazzurri nel mondo.

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