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·20 dicembre 2024
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Inter-Udinese non vale solo il passaggio del turno in Coppa Italia ma anche un banco di prova importante per i cosiddetti “co-titolari” di Inzaghi. Tantissimi spunti non solo tecnico-tattici dal 2-0 di San Siro. Nella rubrica “Day After” di Inter-News.it analizziamo la situazione post-match in tre punti ben dettagliati. Di seguito l’episodio dopo gli Ottavi di Finale di Coppa Italia
MILANO – L’Inter di Simone Inzaghi stacca il pass per i Quarti di Finale di Coppa Italia battendo a San Siro l’Udinese di Kosta Runjaic, che crea meno difficoltà rispetto a quanto visto a Udine in campionato. A febbraio si tornerà in campo con l’attesissimo Inter-Lazio che può valere le Semifinali della coppa nazionale. Analizziamo Inter-Udinese (2-0) di Coppa Italia in tre punti.
Simone Inzaghi applaude la sua Inter campione d’Italia (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)
1. ROTAZIONI ILLUMINANTI – Da tempo si chiedeva a Inzaghi un turnover massiccio e in Inter-Udinese arriva la risposta. La formazione titolare non è altro che l’insieme delle riserve (“co-titolari”) schierate nel 3-5-2 a eccezione del più giovane Tomas Palacios, considerato “ancora non pronto” per scendere in campo dal 1′ a San Siro. Scelta forse discutibile ma motivata dalla fascia di capitano sul braccio sinistro di Alessandro Bastoni, che non è solo il terzo mancino titolare ma è senza dubbio la stella meno “mediatica” dell’Inter inzaghiana. Tutti i calciatori chiamati in causa danno risposte positive. Grande parata per il dodicesimo Josep Martinez, gol di rara bellezza sia per il regista Kristjan Asllani sia per Marko Arnautovic, che si riprendono dopo qualche sbavatura di troppo. I “panchinari” nerazzurri sanno come illuminare San Siro. Chi più, chi meno. L’Inter versione Coppa Italia non dà mai l’impressione di essere una “Inter B” ed è merito di rotazioni strategiche di Inzaghi che fanno sembrare tutti degni titolari. Tutti dentro il progetto.
Tomas Palacios – Inter (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)
2. TITOLARE SENZA POSTO – Tra i co-titolari nerazzurri spicca la prestazione di Piotr Zielinski, che sarebbe titolare in tutte le altre squadre italiane ma nell’Inter di Inzaghi deve “accontentarsi” del ruolo di quarto incomodo. Riserva dell’inamovibile Henrikh Mkhitaryan da mezzala sinistra, alter ego di Hakan Calhanoglu quando c’è da costruire il gioco e box-to-box sulla scia di Nicolò Barella in fase di non posssesso. Il centrocampista polacco brilla in Inter-Udinese, dando dimostrazione del suo assoluto valore proprio contro la sua ex squadra. Zielinski è un titolare senza posto nell’ambiziosa Inter di Inzaghi. Il vero valore aggiunto quando chiamato in causa.
Piotr Zielinski esulta dopo il rigore segnato in Inter-Juventus di Serie A (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)
3. MARGINI DI MIGLIORAMENTO – Dopo l’ottimo test in Coppa Italia per rivedere in campo Josep Martinez e compagnia bisognerà attendere altre occasioni. Inzaghi ripartirà dai titolarissimi in Como-Inter di Serie A prima di Natale. E ognuno tornerà al proprio ruolo. Le buone risposte di Yann Bisseck al centro della difesa a tre non cambieranno le gerarchie, al momento a favore dell’eccellente Stefan de Vrij, ma sono segnali per il futuro. Come quelli di Palacios, che all’ombra di Bastoni potrà diventare – con calma – un validissimo braccetto sinistro in stile Inzaghi. Senza dimenticare Francesco Acerbi e Benjamin Pavard, che dovranno apportare grandi prestazioni una volta rientrati dall’infermeria. Andando nello specifico, i margini di crescita sono tutti dalla parte di Davide Frattesi che, in assenza di Barella, ha quasi il “dovere” di migliorarsi con e soprattutto senza palla. Stessa sfida che riguarda Tajon Buchanan, che da esterno a destra e sinistra agisce in modo diverso ma può essere una spina nel fianco. La titolarità di Denzel Dumfries e Federico Dimarco non è a rischio ma chi siede in panchina ha davvero ottimi modelli da emulare. E anche Mehdi Taremi dovrà dimostrare il proprio valore dopo mesi di ambientamento e prestazioni così così. Blindando così la difesa, l’Inter di Inzaghi deve solo ritrovarsi in attacco. I gol delle punte sono sempre pochi rispetto al potenziale disponibile.