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·3 marzo 2025
Inzaghi in Napoli-Inter conferma un problema di gestione dei top
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·3 marzo 2025
In Napoli-Inter Inzaghi ha scelto di insistere su Calhanoglu, Thuram e Lautaro Martinez anche quando il loro rendimento in campo avrebbe suggerito un cambio.
PROBLEMA DI GESTIONE – Napoli-Inter è stata una partita con diversi problemi sulla sponda nerazzurra. Uno dei quali attiene alla gestione della gara di Inzaghi. Questione che, a sua volta, ha diverse sfaccettature. Quella che ci interessa oggi riguarda la gestione dei top player. Dei suoi fedelissimi. Perché il tecnico ha mostrato una reticenza a sostituirli di cui bisogna parlare.
FIDUCIA CIECA – Inzaghi infatti per Napoli-Inter ha mandato in campo la sua formazione ideale, con l’eccezione forse di Pavard. Una scelta specifica, preparata da settimane, che si ripete da tutto l’anno in partite di cartello malgrado i risultati ad oggi non siano favorevoli. E anche col Napoli il tecnico si è trovato a fare i conti con un rendimento inadeguato proprio dei suoi fedelissimi. In particolare Calhanoglu, Thuram e Lautaro, che da subito, dopo pochi minuti, hanno dimostrato di non essere in grado di rendere al livello richiesto. Eppure Inzaghi ha aspettato a sostituirli. E aspettato. Arrivando a cambiarne due su tre solo nel secondo tempo. Dimostrando una fiducia quasi oltre ogni limite, al confine della fede cieca. Che arrivati a questo punto della stagione possiamo considerare un problema.
CAPITANO FUORI FASE – L’unico rimasto in campo fino alla fine è stato Lautaro Martinez. Che è anche l’unico a non avere accusato problemi fisici dei tre. Un fatto non da poco, non fosse che l’argentino ha disputato una prestazione largamente insufficiente, con tantissimi errori e un’incapacità generale di opporsi ai difensori del Napoli. Un rendimento che avrebbe richiesto un cambio per cercare qualche spunto differente. Gli infortuni degli altri però giustificano in parte l’insistenza di Inzaghi sul suo capitano. Un’insistenza senza giustificazioni invece per Calhanoglu e Thuram.
DENTRO DA INFORTUNATI – Il tecnico infatti è stato costretto a sostituire anche Dimarco per infortunio, limitando le sue scelte generali. Dopo il primo tempo però non si capisce come possano essere tornati in campo Calhanoglu e Thuram, appunto. I due infatti hanno subito dei colpi nel corso della prima frazione che ne hanno limitato di molto non solo il rendimento, ma persino la corsa, la capacità di muoversi in modo sciolto. Entrambi sono stati vittima di contrasti duri, che hanno evidentemente cambiato la loro partita. L’importanza dei rispettivi problemi era evidente da subito, e col passare dei minuti invece di sciogliersi sono peggiorati.
INSISTENZA – Per questo non si spiega l’insistenza di Inzaghi, che ha sostituito il turco al minuto cinquanta e il francese al sessantaquattro. Un’insistenza inutile, con quei cinque minuti di Calhanoglu che diventano quasi comici. Perché tecnicamente i due non erano in grado di garantire nessun apporto. Nessun miracolo poteva restituirgli la condizione fisica, e infatti in due arrivano a dodici tocchi di palla nel secondo tempo. Il tecnico ci ha provato, appellandosi al loro carattere e alle loro doti. Sperando in un coipo di classe estemporaneo. Una scelta in netta contrapposizione con la prudenza che da sempre caratterizza le scelte del tecnico. Che si è rivelata sbagliata. Su cui vanno fatte adeguate riflessioni.