🎙️ Inzaghi: “Ultimi derby positivi ma sono il passato. Nessun caso Lautaro, può partire dal 1′” | OneFootball

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·21 settembre 2024

🎙️ Inzaghi: “Ultimi derby positivi ma sono il passato. Nessun caso Lautaro, può partire dal 1′”

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Inzaghi, tecnico dell’Inter, ha parlato in conferenza stampa in vista del derby. Ecco le sue parole, riportate da TMW:

Venite da una grande prestazione a Manchester. Adesso servirà un’altra prova così? “Assolutamente sì, domani sappiamo che partita andremo a incontrare. Il derby sappiamo tutti cosa rappresenta per noi, per la nostra società, per i nostri tifosi. Ci vorrà un’Inter speciale, dopo una partita come quella in cui abbiamo speso tantissimo a volte trovi energie che non pensavi d’avere”.


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Cosa c’è ancora da dimostrare? “Tantissimo. La stagione è appena cominciata, i derby passati non bisogna proprio pensarli. Va benissimo, ho bellissimi ricordi ma non portano punti o gol. Servirà la massima attenzione, affronteremo ottimi giocatori”.

Vi aspettate un Milan arrabbiato? C’è il rischio di pancia piena? “È un rischio che non deve capitare, troveremo un Milan che ha fatto un’ottima partita contro il Venezia e poi ha perso col Liverpool. Più di pensare a come troverà il Milan penserò a quello che dovremo fare noi, a una grandissima gara di corsa, di attenzione. I derby sono questi, vanno al di là di tutti i pronostici: i dettagli sono fondamentali e dovremo essere più bravi dei nostri avversari”.

Pensa di aver gestito al meglio il turnover? “Non esistono titolari, io ne ho 24 qua e tra poco 25 quando rientrerà Buchanan. Ho grandissimo rispetto e considerazione di tutti i giocatori, poi loro, come stanno facendo giornalmente, hanno il dovere di mettermi in difficoltà per le scelte. Oggi ci sarà l’ultimo allenamento, ho qualche dubbio di formazione da sciogliere”.

Può essere una spallata decisiva al Milan? “Ne ho già parlato prima, cerco di concentrarmi su casa nostra”.

Tutti danno strafavorita l’Inter, come si prepara un derby in questo contesto a livello psicologico? “Quello che è stato è stato, troviamo una squadra con ottimi giocatori allenata da un ottimo tecnico che ho già incontrato diverse volte a Roma. Dovremo farci trovare pronti”.

Potete stabilire il record di derby vinti consecutivi. Lei li ha vinti tutti contro Pioli, Fonseca ha un atteggiamento tattico simile ma il Milan è ferito e potrebbe essere più attendista. La possibilità di un Milan più coperto? “Il Milan ha cambiato in queste partite, parlo delle prime 4 di campionato più la Champions. Io non penso che sia solo il Milan, alternano tutte le squadre momenti in cui si è più aggressivi ad altri con meno aggressività. Secondo me non ci sarà un’Inter che aspetta o un Milan che aspetta. Sarà un derby molto sentito da tutte le parti, dovremo essere bravi tutti sui particolari. Non dimentichiamo che sia noi che il Milan abbiamo avuto una partita infrasettimanale contro un top club”.

I numeri del derby dicono che di solito vince chi è più forte. Vi sentite più forti? “Noi ci sentiamo forti contro tutto e tutti. Nel derby, gli ultimi sono stati positivi ma l’ho detto alla prima domanda che quello che è stato è stato. Adesso bisogna guardare al presente, alla partita di domani che sarà estremamente difficile per noi. Ho sentito la conferenza di Fonseca, ha detto che ha trovato una squadra che ha lavorato molto bene. Vale lo stesso per me, sarà un derby aperto e sentito, penso corretto e vedremo che succederà”.

Costruite tanto ma non capitalizzate, c’è un problema di cinismo? “Sì, probabilmente rimangono impresse le ultime due partite con un solo gol, però abbiamo creato e siamo negli standard con le prime cinque partite dello scorso anno. Sappiamo che possiamo sempre migliorare, ci stiamo lavorando sulla conclusione, sulla finalizzazione, sul passaggio, sull’assist: sono dati da controllare cercando di lavorare il più possibile”.

Juventus-Napoli e Inter-Milan. Vista la Champions più lunga, il campionato può andare un po’ al contrario rispetto al passato e sia più importante vincere con le piccole? “Penso che per quanto riguarda la Champions ci siano due partite in più, ma è come lo scorso anno. È normale che chi ci gioca perda qualche energia fisica e mentale, preparare partite del genere non è semplicissimo, ma io penso che i campionati si vincano negli scontri diretti. Sono importantissimi, poi grandissima importanza ce l’hanno le partite con le piccole, che in questo campionato sembra diano parecchio fastidio a tutti”.

Lautaro è in dubbio come titolare per domani? “Ho dei dubbi perché devo vedere l’allenamento di oggi, chi ha giocato a Manchester ieri ha fatto meno rispetto a chi è partito dall’inizio. Per quanto riguarda Lautaro non esiste nessun caso, è il nostro capitano e ha giocato un anno intero senza fermarsi. Si sta impegnando tantissimo, anche ieri si è allenato insieme ai compagni: se starà bene giocherà senz’altro dal primo minuto”.

Ha giocato e allenato tantissimi derby di Roma, ormai conosce bene quello di Milano. Che differenze ci sono? “Sono due derby fantastici, quello di Roma ne ho fatti quattordici mi pare e sono state grandissime gare, con tante emozioni. A Milano ci sono stati tantissimi, in tutte le competizioni, e anche qua si respira grandissima aria, grandissima atmosfera”.

Non avere le coppe può aiutare il Napoli? “Non lo so, che avere partite infrasettimanali tolga energie è un dato. L’anno scorso è capitato alla Juventus, l’anno prima all’Atalanta. Però è anche vero che incontrare squadre di grandissima levatura ti fa fare esperienza”.

Dumfries domani titolare? “Sta bene, è entrato bene nelle varie partite. È uno dei ballottaggi, Darmian ha fatto un’ottima gara a Manchester e Denzel è entrato molto bene. È uno dei due dubbi che mi porterò fino a domani, ogni volta devo poter scegliere il giocatore migliore per ciascuna partita”.

A che punto è Palacios? “Sta bene, sta lavorando bene. Non parla italiano, non parla inglese, parla solo spagnolo: ci stanno aiutando tanto Correa e Lautaro, però è un ragazzo di ottime prospettive che sta guardando i suoi compagni e sta cercando di imparare. Ha grandissima tecnica, legge il gioco e su una difesa a tre sta cercando di inserirsi nel migliore dei modi. Vederlo lavorare è un piacere, lo vedi proprio che ha voglia di imparare”.

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