Calcio e Finanza
·6 ottobre 2025
Italia-Israele, Udine già in allerta per le proteste pro Gaza

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·6 ottobre 2025
L’ondata di manifestazioni in diverse città italiane in favore della Palestina, che si è conclusa con quella generale a Roma, ha elevato ancora di più il livello di attenzione in vista di Italia-Israele di martedì 14 ottobre, sfida valida per le qualificazioni ai Mondiali 2026 che si giocherà al Bluenergy Stadium di Udine.
Come riporta l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, l’allerta è massima per questa sfida che era già stata messa al centro delle polemiche anche da esponenti politici che chiedevano alla FIGC di non disputare la partita ritirando la Nazionale dal campo, opzione mai presa in considerazione dai vertici federali, e poi alla FIFA di escludere Israele dalle competizioni internazionali.
Il massimo organo di governo del calcio mondiale, in occasione dell’ultimo Consiglio svoltosi qualche giorno fa, ha ribadito come non sia di sua competenza il ruolo di risolutore dei conflitti mondiali presenti quest’oggi. Una mancata decisione che permette a Israele, e ai suoi club, di poter ancora disputare le competizioni internazionali, come le qualificazioni ai Mondiali 2026.
Tornando alla sfida di martedì, che diventa decisiva per il secondo posto valido per giocarsi i playoff, proprio per il clima degli ultimi giorni, il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, ha chiesto il rinvio della partita. Anche questa è stata una opzione mai contemplata dalla FIFA. Quindi martedì si giocherà, ma in un città blindata.
Il Viminale comunque è convinto di poter controllare la situazione. La scelta della sede della partita, la periferica Udine, non è stata casuale: sarà più facile contenere e canalizzare l’afflusso dei manifestanti. Il ministro Matteo Piantedosi è in contatto con le autorità di Tel Aviv per garantire un’accoglienza serena alla nazionale israeliana, che sarà sorvegliata sul nostro territorio da una pattuglia di agenti del Mossad, l’agenzia d’intelligence del paese mediorientale. Nel 2024 la squadra era stata ospitata da un frequentato albergo di Udine, poco lontano dallo stadio. Ma in questo caso, per evitare il più possibile contatti con l’esterno, la delegazione sarà prelevata sotto bordo all’aeroporto di Ronchi dei Legionari e scortata fino a una struttura top secret, con vigilanza h24 fino all’attimo in cui lascerà l’Italia.
«Una situazione del genere per noi è una novità assoluta», ammettono fonti della questura. Arriveranno rinforzi da tutto il Triveneto per gestire la marea dei manifestanti, che saranno tenuti a distanza dallo stadio e raccolti nel centro città. Una parte consistente del servizio si occuperà solo delle piazze. L’altra parte degli agenti sarà invece incaricata della sicurezza legata alla partita, con attenzione anche alla nostra Nazionale.
Nel frattempo, complice questo clima di allerta, la vendita dei biglietti va a forte rilento, visto che fino a oggi sono stati venduti solamente 4mila tagliandi su una disponibilità di cinque volte superiore. Nemmeno i prezzi molto popolari, da 14 a 50 euro, hanno convinto il grande pubblico a riempire le tribune per una partita che al momento non vede il tema calcistico al centro dell’attenzione. Nel frattempo, la FIGC sta provando a coinvolgere scuole e associazioni sportive per riempire le tribune e alleggerire l’atmosfera e dare una cornice di pubblico degna di una partita così importante in chiave qualificazione ai Mondiali 2026 di USA, Messico e Canada.