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·8 ottobre 2024
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Un Maldini torna in Nazionale oltre 22 anni di distanza dall’ultima presenza di papà Paolo e 61 anni dopo nonno Cesare.
Prima convocazione in nazionale maggiore per il giocatore del Monza Daniel Maldini. Il classe 2001 prodotto del settore giovanile del Milan e figlio di Paolo è stato convocato per la prima volta da Luciano Spalletti in vista degli impegni di Nations League contro Belgio e Israele.
Con che spirito vi approcciate a questo doppio impegno? “Sono molto orgoglioso di essere qui. Ho sentito le parole del mister e fanno molto piacere. Oggi inizio ad allenarmi in gruppo e spero di far vedere delle cose buone”.
Che ore sono state per te e per la tua famiglia? Per te questa convocazione è una vittoria? “Fa sempre piacere essere chiamato qui. La mia famiglia mi è sempre stata vicina, abbiamo parlato poco di questa convocazione e più di altro come facciamo sempre”.
E’ partito un pensiero per i ricordi con tuo papà e tuo nonno? E’ vero che voleva convocarti il Venezuela? “Sì, sono stato contattato ma ho sempre preferito aspettare il momento giusto e una scelta giusta per me. Credo ne sia valsa la pena. Con papà ho parlato poco, so che è contento e tutti sono contenti. Questo è l’importante”.
Qui dentro ci sono foto di tuo papà e tuo nonno. Cosa hai provato vedendole qui? Potrai tornare in futuro al Milan? “Mi fa un bell’effetto entrare qui e vedere foto di mio papà e mio nonno. Sono concentrato sul mio ritiro qui. Vivo giornata dopo giornata. Sul possibile ritorno al Milan non ci sto pensando, tutto è possibile ma penso a fare bene e poi si vedrà alla fine dell’anno”.
Come sei arrivato a diventare Daniel Maldini con una tua identità? “Col tempo inizi a capire un po’ di cose e inizi a capire che il parere degli altri può essere positivo o negativo, ma devi proseguire per la tua strada. Il tempo come in tutte le cose ti aiuta a capire tante cose”.
Quando eri bambino avevi già l’obiettivo di giocare in Nazionale? Ti ricordi qualcosa che ti sei detto con nonno Cesare sull’Italia? “E’ normale che ogni ragazzo che gioca a calcio sogni di arrivare in Nazionale. Con nonno mi ricordo poche cose, so che è sempre stato vicino a noi ma sono passati troppi anni per ricordare episodi specifici”.
Qual è il tuo ruolo? A chi devi dire grazie per essere qui? “Alle persone che mi sono sempre state vicine, se si raggiungono certi traguardi è anche grazie a loro. Per il ruolo: in attacco mi va bene davvero tutto, forse trequartista, ma va bene anche da esterno o seconda punta, mi cambia davvero poco”.
Pensi di essere arrivato a maturazione al momento giusto? Cosa vorresti portare a questa Nazionale? “Credo proprio di sì, ora è il momento giusto per essere qui. Questa chiamata è arrivata nel momento perfetto, mi sento bene in campo e con la squadra. L’Italia è una squadra con una qualità incredibile, spero di dare una mano in ogni modo: voglio portare la mia qualità ma voglio anche sacrificarmi per questa squadra”.
Qual è il giocatore a cui ti ispiri? Hai chiesto consigli a papà su come avere la meglio sui difensori “Come calciatore Kakà era quello che mi piace di più. A papà non ho chiesto alcun consiglio su come saltare i difensori”.
Vuoi spendere due parole per Palladino e Nesta? “Mister Palladino mi ha sempre accolto bene così come il resto della squadra, mi ha aiutato a credere nelle mie potenzialità. Con Nesta ormai siamo insieme da un po’ e anche con lui mi trovo bene”.
Spalletti ha detto che a volte ti assenti dalla partita, è un difetto che ti riconosci? Venerdì è il tuo compleanno, che regalo vuoi farti? “Il mister ha assolutamente ragione, devo cercare di restare in partita il più possibile. Il regalo è essere qui, è già abbastanza”.
Come hai visto la scelta di tuo fratello di ritirarsi? “La cosa importante è la sua felicità. Lui in quel momento ha deciso così e lo vedo felice di ciò che sta facendo”.
Qual è il calciatore visto in campo che ti ha impressionato di più?
“In questo campionato credo Dybala sia il giocatore che mi ha impressionato di più, la facilità con cui fa le cose è incredibile”.
Cosa pensi di questa questione ultras? “Non ho molto da dire, mi cogli un po’ impreparato. Ho solo visto le notizie, ma non ho molto da dire”.
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