Calcionews24
·9 giugno 2025
Italia, parla Spalletti: «Ho fatto degli errori, ma è difficile dire quali. Ranieri? Ecco cosa penso di lui»

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·9 giugno 2025
Nel giorno della sua partita di addio, contro la Moldavia, Luciano Spalletti, ct dell’Italia, ha rilasciato una lunga intervista a Rai Sport all’indomani dell’esonero.
ESONERO – «In queste situazioni qui molto dipende da come sei fatto, dal sentimento che metti nelle cose. Per me diventa difficile prendere sonno quando ti accade una cosa del genere. Tutto mi consuma, niente mi scivola addosso. Le vittorie più delle sconfitte, sicché immaginate che nottata si passa. Però è una cosa di cui si prende atto con l’andare del tempo»
POTEVA ANDARE DIVERSAMENTE – «È chiaro che uno delle riflessioni le fa, anche se non si può tornare indietro. Probabilmente delle scelte fatte sono risultate sbagliate, ma non soltanto perché ho scelto gli uomini sbagliati o volevo fare cose differenti. Sono successe delle situazioni, come per esempio dei calciatori che non ho avuto la possibilità di avere a disposizione. Ci sono giocatori che non si sono quasi mai avuti a disposizione e per noi sono fondamentali. Sono successi dei risultati che ci hanno portato a giocare questa partita qui in questa condizione qui e in questo momento. C’è stata la finale di Champions e si va a giocare a Oslo dove loro hanno già fatto il rodaggio di due partite, le hanno già vinte… Sembra la sfida che deve decidere tutto e la vai a giocare in condizioni pessime come è successo a noi».
RESPONSABILITA’ – «No, no, calma, calma. Io vado in conferenza prima di tutto perché ci sono delle regole e devo andarci. Poi, se voleva venire uno della società poteva venire insieme a me. Poi è chiaro che io lo posso dire perché viene fatto tutto in amicizia e in trasparenza. Mentre altrimenti bisognava passare altri due giorni di bugie. Perché vi garba che si dicano le bugie? È la verità, siamo in grandissimi rapporti e grandissima amicizia, è chiaro che se ti aspetti qualcosa da me io mi aspetto che me lo dici e se me lo dicono poi non mi puoi chiedere tu, come nessun altro, di fare la figura di essere in un’altra condizione di quella che è la realtà. Mi chiedi di fare l’allenatore fino a domani l’altro e di tener nascosto che non dovevo dirlo? Ti va bene così? È un rispetto verso gli italiani questo? E allora si dice. Poi la forma non lo so io, devo dire che lo faccio volentieri. Io credo in questa squadra. Metterli davanti alle responsabilità… Loro se le sono sempre prese. Avrei continuato con questi calciatori qui, ho stima di loro. Ogni tanto reagisco, faccio un po’ quello che fa il ribello, ma voglio sempre bene a tutto e tutti. Sono reazione che debbo fare rispetto a quello che mi viene messo davanti perché non ci sto ad accettarlo, però poi come persona… L’ho fondata su questo la mia storia. Mi venite a dire delle cose di me… Io sono stato apprezzato in Russia per 4 anni e mezzo. Sono stato 5 anni a Empoli, 7 anni due volte alla Roma, 7 anni due volte all’Udinese, da tutte le parti… Sono stato mandato via dalla Sampdoria e dall’Udinese e sono stato richiamato. C’è ancora qualcuno che mi vuole diffondere come uno che ogni tanto fa casino. No, io faccio casino quando c’è quello che vuole fare casino perché difendo sempre la causa, la famiglia e le cose vere, che bisogna coltivare insieme per avere un rapporto migliore. Difendo quella che è stata la nostra amicizia. Quando ho detto il nome di tutti, e mi sono mancati quelli di Buffon e Giovanni… Mi sono stati vicini, mi hanno dato la possibilità di fare tutto il mio lavoro. Io ho sbagliato se i risultati sono questi, poi ci sono dei perché mi sono successi. Ma non ho bisogno di nessuno per fare il mio lavoro e non è una partita o un’altra che lo determinano. Sono due i risultati brutti, non è lo storico. E se qualche volta ho fatto casino è perché meritava di farlo, perché non lo ha fatto quello che lo doveva fare al posto mio per difendere la situazione».
E CHI LE HA? – «No, io parlavo della mia carriera. In questo caso non ho fatto casino. Ho fatto degli errori perché i risultati sono questi. Quali siano mi rimane difficile andarli a valutare, ma se i risultati sono questi… Se è un disastro come avete detto tutti è segno che io ho commesso degli errori perché ho creduto in questo progetto e in questi calciatori. Non è che si va ad accettare e poi si dice che non ci sono giocatori. Per me sono forti e lo hanno fatto anche vedere in alcune partite. Mi riferivo al passato».