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·2 giugno 2025
Italia, Raspadori: «Qui c’è grande spirito, siamo positivi per la Norvegia. Spalletti? Ecco cosa mi ha detto per lo scudetto»

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·2 giugno 2025
Giacomo Raspadori, attaccante dell’Italia, ha parlato a Vivo Azzurro TV in vista delle sfide di qualificazione ai prossimi Mondiali.
AMBIENTE – «Qui si respirano energie super positive, c’è grande voglia di stare tutti insieme e iniziare un cammino con entusiasmo e gioia».
NAZIONALE DOPO LO SCUDETTO – «Un po’ di differenza c’è. Quando la Nazionale chiama ti dà carica da solo. Io sono anche bolognese e oltre ad aver vinto uno Scudetto pazzesco, ho gioito anche per il Bologna dei miei amici che erano tutti all’Olimpico. Sono traguardi che fanno la storia e lasciano il segno nelle annate: averne fatto parte è una fortuna e una bravura, i successi si costruiscono col lavoro quotidiano».
COSA HA DETTO SPALLETTI – «Ha dimostrato di essere felice per noi. Nelle squadre si creano rapporti importanti e stretti, lui a Napoli lo ha creato vincendo. Lo abbiamo visto felice, anche per la gente e la città: c’è stato e sa cosa significano il calcio e vincere a Napoli. Come due anni fa, è stata la vittoria di tutti. E ha trasmesso a tutta Italia la bellezza del gioire e soffrire insieme. Ora questa gioia va portata qui».
TORNARE A REGGIO EMILIA – «Uno stadio fondamentale perché ho esordito lì. E Sassuolo è stato il culmine di un percorso da ragazzo a uomo, oltre ad averci fatto il primo gol con la Nazionale. Ho ricordi, emozioni e amici che ancora ci lavorano, sarà emozionante tornarci».
GOL IN NAZIONALE – «Quello all’Inghilterra a San Siro in Nations League. Per l’importanza del gol e perché c’era la mia famiglia e ho segnato davanti a loro. Oltre a essere stato pure un bel gol: l’aspetto estetico incide».
DIVENTARE PAPA’ – «Mia figlia mi dà una gioia diversa, quello che ti trasmette lei nient’altro. Veramente non riesco neanche a parlarne! E ha fatto un esordio vincendo lo Scudetto, è scesa in campo con me con il Cagliari: una presenza e un titolo! Era già stata allo stadio, in campo no».