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·15 ottobre 2025

Italia, Retegui simbolo della rinascita: il lascito di Mancini anche dall’Arabia

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Mateo Retegui è diventato un punto fermo della Nazionale italiana grazie alla lungimiranza di Roberto Mancini, che lo convocò per la prima volta quando nessuno in Italia lo conosceva.

Italia, Retegui simbolo della rinascita: il lascito di Mancini anche dall’Arabia

La sua storia racconta come un attaccante argentino, cittadino italiano per discendenza, possa trasformarsi in un pilastro della squadra azzurra anche dopo essersi trasferito in Arabia Saudita.


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L’intuizione di Mancini: scegliere Retegui dall’Argentina

Il debutto di Retegui in Nazionale avvenne in occasione della partita contro l’Inghilterra a Napoli, una convocazione che sorprese tifosi e addetti ai lavori. La scelta sembrava quasi provocatoria: chiamare un centravanti argentino titolare nel Tigre, sconosciuto al grande pubblico italiano, ma con radici italiane – il nonno materno originario di Canicattì e quello paterno di Sestri Levante.

Con l’esperienza di Euro 2021 alle spalle e la delusione per la mancata qualificazione a Qatar 2022, Mancini cercava una soluzione lungimirante per un reparto offensivo in transizione. La scelta di Retegui non fu casuale: rappresentava una risposta concreta alla scarsità di punte italiane pronte a guidare l’attacco azzurro.

Dalla Serie A all’Arabia Saudita: un percorso di crescita

Grazie alla convocazione in Nazionale, Retegui fece il grande salto in Serie A, prima con il Genoa e poi con l’Atalanta, confermandosi come uno dei centravanti più prolifici della lega. Successivamente, ha accettato il trasferimento all’Al-Qadisiya in Arabia Saudita, con una cifra complessiva di 67 milioni per il club e un contratto personale da 20 milioni annui per quattro anni.

Nonostante il trasferimento possa sembrare un ostacolo per la carriera internazionale, Retegui ha saputo conciliare l’esperienza all’estero con la Nazionale, rispondendo sempre presente quando Gennaro Gattuso ha avuto bisogno del suo contributo.

Il ruolo chiave con Gattuso: un attaccante completo

Retegui si è rivelato perfetto in sistemi con due punte, adattandosi sia a linee difensive a tre che a quattro. La sua capacità di dialogare con un partner offensivo, alternando movimenti in profondità e giochi incontro, lo rende un attaccante completo, capace di fare riferimento avanzato o di svariare sul fronte offensivo.

L’ultimo gol contro Israele, costruito e finalizzato personalmente, ha dimostrato quanto sia fondamentale per un’Italia in fase di ricostruzione. La sua prestazione sottolinea il contributo decisivo di un giocatore che, pur giocando lontano dall’Italia, resta un elemento imprescindibile della squadra.

Retegui, simbolo di continuità e rinascita azzurra

L’Italo-argentino rappresenta oggi uno dei lasciti più importanti di Mancini. Grazie alla sua versatilità e determinazione, Retegui incarna la speranza dell’Italia di tornare a competere ai massimi livelli internazionali, aspirando a un futuro mondiale dopo 12 anni di assenza. La sua storia ricorda quella di altri campioni italo-argentini come Monti, Orsi e Camoranesi, capaci di lasciare un segno indelebile nella storia della Nazionale.

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