Inter News 24
·20 dicembre 2025
Italiano esalta il Bologna dopo l’impresa di Riyad contro l’Inter di Chivu: «Orgoglio, qualità e maturità»

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Otto finali in carriera, l’ottava conquistata nel deserto saudita. Vincenzo Italiano continua la sua ascesa iniziata nel 2018 dall’Arzignano e arrivata fino a Riyad, trascinando il Bologna all’atto conclusivo della Supercoppa Italiana dopo l’eliminazione dell’Inter ai rigori. Un percorso che certifica crescita, identità e maturità.
Il tecnico rossoblù ha letto così la semifinale: «Iniziare andando sotto non è stato facile. È stata una bella mazzata a livello mentale, ma siamo stati bravi a rimanere in partita. Molto bene noi nel primo tempo, meglio l’Inter nel secondo: un tempo a testa. Poi la lotteria dei rigori ci ha premiato. Siamo stati bravi a portarla fino lì». Una fotografia lucida di una gara gestita senza perdere equilibrio, anche quando l’inerzia sembrava girare.
Il Bologna, infatti, ha saputo restare sempre dentro la partita: «L’Inter è questa e quando prende in mano il gioco è difficile toglierle la palla. Ma il primo tempo che abbiamo messo in campo oggi lo vorrò rivedere all’infinito: grande orgoglio, grande qualità, grande attenzione». Parole che raccontano un’identità ormai riconoscibile, capace di reggere l’urto e colpire nei momenti chiave.
La finale, in programma lunedì 22 contro il Napoli, rappresenta un altro step: «Se possiamo dire di avere un posto fisso al tavolo delle grandi? Queste prestazioni lo dicono. Quando c’è da giocarsi tanto, i miei ragazzi fanno cose incredibili. Assaggiare certi palcoscenici fa bene a tutti». Una consacrazione che passa anche dalla capacità di soffrire.
Nota dolente l’infortunio di Federico Bernardeschi, uscito per un trauma che potrebbe essere alla clavicola. Ma nel finale dal dischetto è arrivata la firma pesante di Ciro Immobile: «Lo abbiamo preso anche per questi momenti. Era il quinto rigorista, ci ha ripagato della fiducia. Gli ho detto che l’abbiamo preso per i gol decisivi: spero continui così».
Orgoglio, qualità, maturità: parole chiave che spiegano perché questo Bologna oggi non è più una sorpresa, ma una realtà.









































