Ivan Klasnic denuncia: “Non so quanto tempo mi resta da vivere. Nel calcio troppi farmaci, sono vivo per miracolo” | OneFootball

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·10 ottobre 2025

Ivan Klasnic denuncia: “Non so quanto tempo mi resta da vivere. Nel calcio troppi farmaci, sono vivo per miracolo”

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Una carriera segnata dai gol e dal talento, ma soprattutto da una lunga battaglia per la sopravvivenza. Ivan Klasnic, ex attaccante croato di Werder Brema e nazionale della Croazia, ha lanciato un nuovo e durissimo atto d’accusa contro il sistema medico del calcio professionistico, rivelando i drammatici effetti di cure scorrette ricevute durante la sua carriera.

Ivan Klasnic denuncia: “Non so quanto tempo mi resta da vivere. Nel calcio troppi farmaci, sono vivo per miracolo”

“Sono vivo per miracolo. Non so quanto tempo mi resta da vivere”, ha dichiarato Klasnic in un documentario trasmesso in Germania. “Nel calcio circolano troppi farmaci. Se avessi saputo dei miei problemi ai reni, non li avrei mai presi”.


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Una storia di dolore e resistenza

La vicenda di Ivan Klasnic inizia nel novembre 2006, quando al calciatore viene diagnosticata una grave insufficienza renale. Pochi mesi dopo subisce un primo trapianto, che però fallisce. È necessario un secondo intervento, reso possibile grazie al dono del padre.

Contro ogni previsione, Klasnic riesce a tornare in campo e a partecipare a Euro 2008, segnando anche due reti con la Croazia. Ma la sua battaglia non si ferma lì: nel frattempo avvia una causa legale contro i medici del Werder Brema, accusandoli di aver ignorato per anni i segnali clinici della malattia.

“Già nel 2003 i valori renali erano alterati, ma nessuno intervenne. Continuavano a prescrivermi farmaci senza avvisarmi del rischio”, ha raccontato l’ex bomber.

Il risarcimento milionario e il prezzo della salute

Dopo un lungo processo, Klasnic ottiene 4,5 milioni di euro di risarcimento dal Werder Brema. Tuttavia, come sottolinea lui stesso, nessuna somma potrà mai restituirgli la salute perduta.

“Non importa quanti soldi ho ricevuto, non mi ridaranno la salute. Sono grato di essere ancora vivo, ma vivo ogni giorno con le conseguenze di quegli errori medici.”

Le sue parole gettano un’ombra pesante sul mondo del calcio professionistico, dove il confine tra gestione del dolore e abuso di farmaci appare sempre più sottile.

“Nel calcio troppi farmaci”: la denuncia di Klasnic

Klasnic denuncia apertamente una cultura sportiva che, a suo dire, normalizza l’uso di antidolorifici e trattamenti farmacologici per mantenere alte le prestazioni.

“Nel calcio è difficile andare avanti senza antidolorifici se vuoi dare il meglio. Anzi, credo sia quasi impossibile giocare ad alto livello senza usarli”, ha spiegato. “Ma se avessi saputo dei miei problemi ai reni, non li avrei mai presi”.

Una battaglia che diventa simbolo

Oggi, Klasnic continua la sua lotta quotidiana contro le conseguenze di quelle cure sbagliate. Nonostante i trapianti e le difficoltà fisiche, la sua testimonianza rappresenta una voce potente contro gli abusi medici nello sport professionistico.

La sua storia non è soltanto un monito, ma un appello affinché la tutela della salute degli atleti torni a essere prioritaria rispetto a ogni altra logica di rendimento o profitto.

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