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·30 settembre 2021
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Il 20 marzo 2021 Juan Manuel Cruz ha debuttato in Primera División con la maglia del Banfield, nel Clasico del Sur vinto per 2-0 sui rivali del Lanús. A dire il vero, l’esordio del figlio di Julio Ricardo Cruz, indimenticato ex di Bologna, Inter e Lazio, è passato un po’ in sordina: classe 1999, attaccante come il padre, Juan è arrivato relativamente tardi ad affacciarsi tra i grandi e senza una nomea da goleador nelle giovanili. La sua presenza in prima squadra sembrava dovuta soprattutto al cognome e al focolaio di Covid che obbligò il Taladro a convocare molti giocatori delle inferiores per quel derby.
Fast forward: il 25 settembre 2021, Juan Manuel Cruz ha appena segnato una doppietta in meno di mezz’ora, che darà al Banfield la vittoria per 2-0 contro l’Atlético Tucumán. Il primo è un gol da vero opportunista (mette la testa sul tiro sbagliato da Maldonado ed insacca da due passi), il secondo un pezzo di bravura: scatta sul filo del fuorigioco, dribbla l’esperto Lucchetti in uscita e deposita nella porta sguarnita.
Sono rispettivamente le reti numero 4 e 5 di Cruz in questo torneo, durante il quale il giovane delantero sta stupendo per la sua efficacia ed assommando statistiche interessanti: delle 11 partite giocate (5 da titolare) ha segnato appunto 5 reti, per una media notevole di un gol ogni 98 minuti. Nella partita contro il Decano, poi, è stato chirurgico, tirando 3 volte con 2 gol e un palo.
“È un goleador e, in quanto tale, è reattivo e sa sempre dove sia la porta – ha detto l’allenatore biancoverde Javier Sanguinetti – È un ragazzo che cresce giorno dopo giorno. Possiede la dote più rara e più importante in questo sport, ovvero la capacità segnare molto facilmente. Speriamo di poter continuare ad aiutarlo a migliorare, speriamo di continuare a divertirci e speriamo che non si accontenti di quello che ha fatto finora”
E, mentre il mondo si accorgeva di lui, Juan Manuel ha smesso di essere Julito o Jardinerito, ed è iniziata la ricerca dell’apodo a lui più adatto: Bomber, di italica ispirazione, quello preferito dal padre; Chicharito, come Javier Hernández, quello usato dagli amici. Una comparazione, quella con l’attaccante ex-Manchester United, basata non tanto sullo stile di gioco, quanto sulla somiglianza fisica, emersa dopo che al giovane Cruz (come d’usanza in Argentina) vennero rasati a zero i capelli dopo i primi allenamenti con la prima squadra. Ad accorgersene Juanfer Quintero, ospite a cena a casa Cruz, che vedendolo esclamò: “Sos igual a Chicharito”, affibbiandogli un nomignolo che, al diretto interessato, sembra piacere parecchio.
E chissà che, sulle orme del padre o emulo del messicano, anche Cruz Jr. non possa portare in Europa il suo “olfato de gol” e raccogliere l’eredità del Jardinero.
Giacomo Cobianchi