Calcionews24
·5 novembre 2024
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Quando c’è la Champions League per la Juventus, è inevitabile andare a raccogliere un parere di Vladimir Jugovic, l’uomo che ha segnato il rigore decisivo della finale del 1996. In più, in quell’anno, segnò in semifinale contro il Nantes. In Francia oggi scendono in campo i bianconeri, a Lille, La Gazzetta dello Sport è andata a intervistarlo.
CHI FARA’ LO JUGOVIC – «Punto su Koopmeiners, si sblocca e segna il suo primo gol in bianconero. Come? Gli suggerisco di riconquistare la palla a centrocampo, di scambiarla con un compagno e di calciare dalla distanza come feci io contro il Nantes… (risata). Koop calcia bene e deve provarci di più anche da lontano».
SI RIVEDE IN KOOP – «I paragoni non mi piacciono troppo. La posizione in campo é simile, ma io alla sua età avevo già vinto due Coppe Campioni tra Stella Rossa e Juve».
SCAMBIO DAVID-VLAHOVIC – «Mi tengo sempre Dusan, anche perché è un mio connazionale. Vlahovic è partito bene e ha segnato 8 gol, ma nella storia della Juve si entra con i trofei»
CONCEICAO MEGLIO DEL PADRE – «Difficile da dire. Francisco è un talento moderno, tutto dribbling e uno contro uno. Diciamo che un portoghese in squadra porta bene: noi avevamo Paulo Sousa nella Juve 1996».
E POI C’É IL DERBY… – «Io non ho mai fatto calcoli, sapevo che ogni tre giorni dovevo andare in campo e trionfare. I giocatori sono top quando non avvertono la pressione di dover vincere ogni tre giorni».
GLI SCUDETTI NON SI VINCONO A NOVEMBRE -«Vero, ma Antonio primo è un cliente scomodo, parliamo di uno che ha vinto tanto. Non mi sentirei troppo sereno con Conte al comando, però spero che la Juve dopo la vittoria di Udine prosegua la rimonta e possa lottare per il titolo fino alla fine».
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