Calcionews24
·14 settembre 2025
Juric durissimo con Lookman: «Caz… siamo l’Atalanta, non posso pregarlo»

In partnership with
Yahoo sportsCalcionews24
·14 settembre 2025
La tensione in casa Atalanta, che covava da giorni, è infine esplosa. La “patata bollente” legata al caso Lookman è rimasta, come prevedibile, tra le mani del tecnico Ivan Juric, che in conferenza stampa ha chiarito la situazione con toni duri e definitivi. L’allenatore ha ufficializzato l’esclusione dell’attaccante nigeriano dalla lista dei convocati per la partita contro il Lecce, precisando che non si tratta di una misura temporanea, ma di una decisione destinata a protrarsi anche per i prossimi impegni.
Definendola inizialmente “una situazione spiacevole”, Juric ha poi rincarato la dose, usando parole forti per spiegare i principi non negoziabili alla base della sua scelta. Un messaggio diretto al giocatore e a tutto l’ambiente, che mette al primo posto l’attaccamento alla maglia e i valori del club. Le sue parole non lasciano spazio a interpretazioni:
«Cazzo, noi siamo l’Atalanta, rappresentiamo una maglia, una città. Funziona al contrario, non è che devo pregare qualcuno. Lookman è un ragazzo onesto e un top player, ma restiamo convinti che l’Atalanta abbia bisogno di valori forti e umani».**
Il tecnico croato ha poi approfondito il suo pensiero, entrando nelle pieghe di una decisione sofferta ma, dal suo punto di vista, necessaria per preservare l’identità della squadra. Il problema, dunque, non è tecnico, ma di atteggiamento e di adesione a un codice di comportamento che per Juric viene prima di tutto.
«Si tratta di una situazione veramente spiaceevole, bruttina, quello che io sento e che abbiamo bisogno di altre cose, di spirito, lotta e umiltà, di sentire la maglia. Voglio altre cose, un’appartenenza diversa. Andremo avanti così».
La rottura appare netta. Juric ha tracciato una linea invalicabile, mettendo in chiaro che all’Atalanta servono giocatori che incarnino “spirito, lotta e umiltà”. La scelta di escludere un “top player” come Lookman è un segnale potentissimo: nessuno è al di sopra del gruppo e dei valori che la società e la città di Bergamo rappresentano. Il futuro dell’attaccante a Bergamo è ora più incerto che mai.