Juventusnews24
·24 ottobre 2025
Juve, 3 tra i bomber più prolifici in Europa nati dal 2000 in giù non bastano: le ultime partite certificano un dato, 0 gol segnati ma diverse occasioni sciupate

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Minuto 86 della partita di Champions League contro il Real Madrid: Gatti vede un corridoio illuminante per Openda, il belga si ritaglia lo spazio e scarica di prima per David. Quest’ultimo restituisce la palla al compagno d’attacco che però, con troppa fretta, calcia senza guardare e viene murato. La più grande chance della Juve sfuma così e i bianconeri tornano a casa con 0 punti, 0 gol segnati ancora e tanto rammarico per quanto visto in campo. Eppure in rosa la Juve ha 3 bomber tra i più prolifici d’Europa, se prendiamo in esame tutti quelli nati dal 2000 in giù. Cosa non sta funzionando? La gestione di Tudor incide?
Ebbene sì, la Juventus ha in rosa ben 3 bomber con la B maiuscola: secondo una speciale classifica stilata da Cronache di Spogliatoio infatti, che considera i migliori realizzatori dei Top5 campionati europei nati dopo il 2000, sono 3 i giocatori presenti in lista che giocano per la Juventus. Già questo è un dato importante, che mette al pari delle big europee i bianconeri: se si esclude il primo della classifica, Haaland con oltre 300 gol, il nome che insegue a cifre ben lontane è David con 183. Un abisso di distanza sì, ma comunque la dimostrazione di uno status altrettanto risonante in Europa.
Al quinto posto, a sole cinque distanze da chi ha deciso con una giocata proprio il match di Champions League (Vinicius Jr) ecco Dusan Vlahovic con 127 gol. Il serbo ha mostrato grande grinta nella notte europea, aiutato sempre i compagni lottando su ogni pallone e rischiato di zittire il Bernabeu con un contropiede clamoroso. Senza dubbio dei 3 attaccanti a disposizione della Juve, il serbo è sembrato il più attivo: da lodare la scelta di Tudor che troppo spesso è stato criticato circa il parco offensivo titolare.
Infine presente anche l’oggetto misterioso di questa Juve in classifica, Openda, con la bellezza di 107 gol. Ora, le statistiche non determinano matematicamente l’impatto dei calciatori come fosse un’equazione ma danno comunque un’idea di cosa aspettarsi da loro. E’ mai possibile che tra 3 attaccanti del genere, nemmeno uno stia ingranando? Attualmente sembra un dilemma complicato, le occasioni la Juve le crea ma manca forse un pizzico di cattiveria sotto porta. Per un attaccante poi il gol è tutto, basta sbloccarsi e tutto pare più in discesa.
Nella suddetta classifica troviamo nomi illustri come Haaland, Vinicius o Julian Alvarez dell’Atletico Madrid e ancora Ferran Torres, Foden e Sesko. Insomma, non proprio i primi che calcano i campi della scena europea. Questo significa che gli investimenti della dirigenza sono puntuali, attaccanti prolifici nella giusta maturità per poter effettuare un ulteriore step in un campionato più complicato come la Serie A. Anche a livello economico le cifre sono importanti, quanto speso per David e Openda pretende una soglia di gol messi a segno dal nuovo duetto.
E allora è un problema di sviluppo? David, per esempio, dopo il gol all’esordio non ha più trovato la porta e per trovato si intende che l’ha soltanto ammirata da lontano e sfiorata in alcuni casi. Le incertezze tattiche non danno supporto, le caratteristiche dei giocatori sono chiare: tutti e 3 sono punte centrali, sta a Tudor capire quando sceglierne uno piuttosto che un altro, o 2 dal primo minuto come raramente visto sin qui. Col passare del tempo(si spera il meno possibile) le intese cresceranno e le intenzioni societarie saranno più evidenti. A nomi e numeri passati non si va avanti, bisogna darne conferma sul campo: un primo punto di partenza è l’atteggiamento contro il Real Madrid.
La prova positiva però non deve essere una tantum, ma un segnale per dire che la Juve c’è e nonostante le ultime prestazioni la volontà di intenti nel risalire la china è presente nel gruppo come dimostrato nelle dichiarazioni pre e post gara. Nell’attesa di ritrovare i gol da chi li deve segnare, almeno l’atteggiamento dà speranza per il futuro, con la Lazio dell’ultimo vincitore del tricolore in bianconero (Sarri) nel mirino.









































