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·30 luglio 2025

Juve, Chiellini: «Mercato? Difficile vendere, girano pochi soldi. Si fa tutto a fine agosto»

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In casa Juventus, mentre Igor Tudor è tornato a lavorare con la squadra in vista della stagione 2025/26, si continuano a valutare le prossime mosse in un mercato che sta andando piuttosto a rilento per i bianconeri, sia sul fronte entrate sia su quello delle uscite, con il caso Vlahovic che resta ancora lontano da una soluzione definitiva, in un senso o nell’altro.

Nel cambio di marcia voluto dalla proprietà a livello manageriale, dopo la deludente era Giuntoli, il club bianconero si è affidato a Damien Comolli, che ha scelto François Modesto come direttore tecnico, mentre il direttore sportivo sarà individuato più avanti.


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Un ruolo più centrale è stato affidato a Giorgio Chiellini, che è rientrato alla Juve lo scorso anno, ma che anche per questa stagione non avrà un ruolo attivo nelle scelte di mercato, come sottolineato da Comolli e confermato dall’ex capitano della Nazionale all’edizione odierna di Tuttosport.

«L’anno scorso ho scoperto un nuovo mondo che va oltre il campo entrando nella parte istituzionale, che riguarda Lega, Federcalcio e istituzioni internazionali come ECA e UEFA, scenari che credo sia giusto conoscere per avere una preparazione più completa – ha spiegato Chiellini –. E quest’anno continuerò a muovermi in questa area, entrando in una parte della Juventus poco conosciuta, che è però il motore di un’altra Juve al di fuori del campo. Mercato? Come ha specificato Damien (Comolli, ndr), non partecipo alle scelte di mercato, ma non c’è una persona sola al comando della Juventus, siamo un gruppo che lavora e collabora insieme per cercare di ottenere il massimo. Nemmeno ai tempi di Andrea Agnelli c’era un uomo solo al comando, perché anche lui delegava molto alle persone sotto di lui. Sarà sempre così. Poi c’è il campo e sono sempre a supporto delle persone che ci sono quest’anno come lo ero la stagione scorsa».

«Una scelta di mercato viene presa da diverse persone in base alla sua importanza – continua Chiellini –. Anche la proprietà viene coinvolta nelle più importanti. Il mercato da solo non lo fa nessuno, neanche Moggi negli anni ’90. Poi logico il direttore sportivo si prende la responsabilità della scelta tecnico. Ma alla Juve non c’è mai stato il presidente che faceva le scelte da solo».

Su Comolli e la sua nomea di essere l’uomo dell’algoritmo: «Si tratta di una descrizione un po’ distorta. È molto attento ai dati, perché crede nei numeri, ma questo non vuole dire che è un uomo solo di dati e niente presenza umana. Non è ancora conosciuto, per tanti di noi, me compreso. L’o avevo incontrato a marzo a una riunione della UEFA, eravamo vicini a tavola e avevamo chiacchierato a lungo, senza sapere che ci saremmo trovati a lavorare insieme, ci abbiamo riso infatti parecchio quando è arrivato a Torino. È una persona con cui si lavora bene, si sta creando una struttura di lavoro che si completerà in autunno: lavorare si lavora, il tempo ci dirà se bene o male, ma c’è molta voglia di sacrificarsi per creare un ciclo vincente».

Sulle cessioni: «Moggi diceva: “a comprare sono tutti buoni e a vendere che è difficile e riesce a pochi”. Sono la persona sbagliata a cui chiedere del mercato in questo momento, ma posso dire che se vuoi vendere uno che ha fatto bene, fai tu il nome, non è difficile. Vendere chi ha fatto male…beh è più complesso. Poi girano pochi soldi, a tutti i livelli, A, B e C, ci sono problemi a vendere, perché nessuno può spendere. Ce li ha la Juve come qualsiasi altro club, così alla fine si fa tutto gli ultimi 15 giorni di agosto. Chi ha i soldi compra in anticipo, gli altri all’ultimo giro, quello dei saldi».

Un’ultima battuta su Tudor, confermato tecnico della Juve dopo aver raggiunto, non senza faticare, la qualificazione alla prossima Champions League: «Igor ha dimostrato cosa rappresenta per lui la Juve e lo ha trasmesso ai giocatori. Poi lui non è solo Juve, i valori che ha trasmesso nei mesi scorsi sono tangibili. Il quarto posto e un buon Mondiale per Club credo testimonino a suo favore. La partita con il City è stata un passo falso per fatica, ma con il Real Madrid abbiamo giocato in modo onorevole e, magari, con un po’ più di fortuna avremmo potuto raggiungere un altro risultato».

«Tudor ha portato una bella cultura del lavoro, c’è voglia di fare – ha concluso Chiellini –. C’è un ambiente positivo. Da qui a vincere, come si sa, ci sono tanti passi da fare e tanti ostacoli da superare, ma si parte con valori importanti. L’allenatore ha sempre contato all’interno di una società vincente. Non noto differenze negli ultimi 20 anni. Forse a livello comunicativo ce ne sono di più, visto che c’è una sovraesposizione mediatica di allenatori e dirigenti, visto che anche loro parlano prima di ogni partita. Ma è un segno dei tempi e veniamo incontro alle esigenze dei media».

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