Juventusnews24
·6 ottobre 2025
Juve Milan, Marco Baridon a caldissimo: «Cosa rimane dopo questo 0-0. E Tudor ha voluto dire questo sul gruppo (e sulla griglia Scudetto)» – VIDEO

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·6 ottobre 2025
Una notte di rimpianti, una “sagra” degli errori che lascia l’amaro in bocca a tutti. Juventus e Milan non si fanno male e chiudono il big match dell’Allianz Stadium sullo 0-0. Un pareggio che frena la corsa di entrambe e che fa sorridere solo le capoliste, Napoli e Roma. A pesare sul risultato sono le clamorose occasioni da gol fallite, su tutte il rigore calciato alto da Pulisic. RESOCONTO JUVE MILAN
Il primo tempo è una lunga partita a scacchi. Le due squadre si studiano a lungo, con grande attenzione tattica e poca voglia di rischiare, tanto che le vere emozioni latitano. Solo nel finale di frazione arrivano i primi brividi: prima Conceicao crea un’occasione per David, poi è Gimenez a sfiorare il vantaggio per il Milan con un colpo di testa che esce di un soffio.
A commentare a caldo il momento bianconero è il direttore di Juventusnews24, Marco Baridon.
La ripresa è di un’altra pasta. Dopo pochi minuti, Gatti si divora un gol a due metri dalla porta, trovando una parata miracolosa di Maignan. Passano tre minuti e il destino offre al Milan la palla del match: rigore per un fallo di Kelly su Gimenez. Dal dischetto, però, Christian Pulisic calcia clamorosamente alto.
L’errore scuote la partita. Tudor si gioca il tutto per tutto con un triplo cambio, inserendo Vlahovic, Thuram e Openda e passando a un 3-5-2 ultra-offensivo. Allegri risponde con Leao e Loftus-Cheek. La gara si apre, le squadre si allungano.
L’occasione più grande capita proprio a Leao, che prima calcia malamente a lato da ottima posizione e poi, al 90′, spreca un’altra palla-gol. Finisce 0-0, un risultato che fotografa i limiti di entrambe: il Milan deve rammaricarsi per le occasioni fallite dal suo giocatore più atteso, la Juve conferma di essere una squadra “in formazione”, con tanto carattere ma ancora senza le gerarchie e la cattiveria necessarie per vincere le grandi sfide.