Juve, Paolo Rossi analizza: «In bianconero c’è più fretta, ma gli anni no esistono. Anche Kean chiuse con zero gol e oggi è il migliore attaccante in Italia…» – VIDEO | OneFootball

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Juventusnews24

·13 ottobre 2025

Juve, Paolo Rossi analizza: «In bianconero c’è più fretta, ma gli anni no esistono. Anche Kean chiuse con zero gol e oggi è il migliore attaccante in Italia…» – VIDEO

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Juve, Paolo Rossi analizza il momento no degli attaccanti bianconeri: il VIDEO con tutte le dichiarazioni

“Alla Juventus c’è più pressione, c’è più fretta”, ma non è detto che l’anno migliore debba essere il primo. Con una lezione di storia e di calcio, il giornalista Paolo Rossi, nel consueto appuntamento con “Primo Tempo” sul canale YouTube di Juventusnews24, ha predicato calma e pazienza nei confronti dei giocatori che faticano ad affermarsi al primo colpo in bianconero, citando esempi illustri.


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PAROLE«Io non sono così tragico sugli anni, gli “anni no”. Esiste nella storia del calcio nella storia della Juve giocatori che chiaramente alla Juve c’è più pressione, c’è più fretta, Devi far vedere qualcosa, ma non è detto che il tuo anno migliore sia il primo. Cioè è che un primo anno non positivissimo o anche negativo non possa portare poi a qualcosa di diverso dopo, perché noi abbiamo una serie di giocatori che nel momento in cui la squadra è cresciuta hanno fatto molto bene.

Faccio esempi anche clamorosi qua non riguardano gli attaccanti, ma Chiellini con Capello non era Chiellini che abbiamo visto dopo. Pur essendo in una Juve vincente tant’è vero che chi andava allo stadio diceva Chiellini non è da Juve. Bonucci con del Neri non è il Bonucci di Antonio Conte. Poi è chiaro che da un attaccante se tu chiudi a zero reti hai qualche prova in più, ma ricordiamoci che Kean chiude a zero reti e oggi Kean è probabilmente il miglior attaccante italiano»

L’analisi di Rossi parte da un’amara verità: un primo anno negativo non pregiudica una carriera in bianconero. Per avvalorare la sua tesi, ha scomodato due leggende del club. “Chiellini con Capello non era il Chiellini che abbiamo visto dopo”, ha ricordato, sottolineando come all’inizio della sua avventura, nel 2005-06, il difensore fosse criticato e considerato “non da Juve”.

Stesso discorso per Leonardo Bonucci, che nella difficile stagione 2010-11 con Delneri in panchina fu travolto dalle difficoltà della squadra, ben lontano dal leader che sarebbe diventato con l’arrivo di Antonio Conte.

Juve, Rossi e l’esempio di Kean: da zero gol al top in Italia

Se per i difensori si può avere più pazienza, per un attaccante “se chiudi a zero reti hai qualche prova in più” contro, ha ammesso Rossi. Ma anche in questo caso, la storia recente offre un esempio lampante. “Ricordiamoci che Kean chiude a zero reti e oggi Kean è probabilmente il miglior attaccante italiano”.

Un riferimento alla difficile stagione vissuta dall’attaccante a cui è seguita una crescita esponenziale che lo ha portato a essere oggi un punto fermo della Fiorentina e della Nazionale.

Il messaggio di Paolo Rossi è quindi un invito a non emettere sentenze affrettate, specialmente in un ambiente esigente come quello della Juve. La pressione è enorme e non tutti riescono a gestirla al primo impatto. Ma la storia insegna che, con il tempo e la fiducia, anche chi parte in sordina può trasformarsi in un campione.

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