Juventusnews24
·24 ottobre 2025
Juventus, carenza di leader? Pensiero chiaro di Marchisio, lo ha detto sul momento vissuto dai bianconeri

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Un vuoto di leadership, in campo e fuori. L’analisi di Claudio Marchisio sul momento difficile della Juventus è profonda e va oltre le questioni puramente tecniche. L’ex centrocampista bianconero ha individuato nella carenza di figure guida, a tutti i livelli, uno dei problemi strutturali che affliggono il club da anni.
CARENZA DI LEADER – «Ci vuole del tempo, negli anni non sono mancati solo leader in campo ma anche fuori. I calciatori per essere sereni devono avere struttura sopra di loro. Ciò non vuol dire che non devono avere le responsabilità, ma queste vanno date a tutto il contesto. Mi auguro possano tornare presto ad ambire a vincere qualcosa»
Secondo il “Principino”, la crisi attuale della Signora, reduce da sette partite consecutive senza vittorie, ha radici lontane. «Ci vuole del tempo, negli anni non sono mancati solo leader in campo ma anche fuori», ha dichiarato Marchisio, sottolineando come il problema non riguardi solo lo spogliatoio, ma l’intera struttura societaria.
Per l’ex numero 8, i giocatori, per rendere al meglio, hanno bisogno di sentirsi protetti e guidati. «I calciatori per essere sereni devono avere struttura sopra di loro», ha spiegato. Questo non significa togliere loro responsabilità, ma creare un contesto in cui queste «vanno date a tutto il contesto», ovvero condivise a tutti i livelli, dalla dirigenza allo staff tecnico.
Nonostante l’analisi critica, Marchisio non perde la speranza. «Mi auguro possano tornare presto ad ambire a vincere qualcosa», ha concluso, lanciando un messaggio di fiducia per il futuro.
Le parole di una bandiera come Claudio Marchisio, centrocampista che ha incarnato per anni lo spirito bianconero, sono un richiamo forte e chiaro. La Vecchia Signora, per uscire dalla crisi e per tornare a essere competitiva ai massimi livelli, deve ritrovare non solo i risultati, ma anche quella leadership diffusa, in campo e fuori, che per anni è stata il suo vero marchio di fabbrica. La strada è lunga, ma la ricetta del “Principino” è tracciata.









































