Juventusnews24
·17 dicembre 2024
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(inviato all’Allianz Stadium) – Nel cuore dell’Allianz Stadium, a poche ore dal fischio d’inizio del match di Coppa Italia Juve Cagliari, si è svolto lo Juventus ESG Day, con il club bianconero che ha presentato la sua strategia “Black, White & More”. Si è trattata di un’occasione di confronto e dialogo per raccontare l’impegno della Juve sui temi di sostenibilità con un focus su accessibilità e inclusione. Tante testimonianze in questo incontro: Maurizio Scanavino (Chief Executive Officer Juventus) – ‘L’impegno di Juventus nella sostenibilità’, Greta Bodino (Chief People, Culture and Sustainability Officer Juventus) – ‘La strategia ESG – Black, White & More), Giorgio Chiellini (Chief Football Institutional Relations Juventus) – ‘La sostenibilità nel calcio, si può’, Tiberio Daddi (Scuola Superiore Sant’Anna) – ‘Il progetto ambientale con Juventus’, Stefania Urso e Carla Chiarla (Magazzini OZ) – ‘Il valore dell’inclusione lavorativa delle persone con disabilità’, Marco Tealdo (Juventus One) – ‘Il progetto paralimpico Juventus One’, Felice Fabrizio (People & Sustainability Manager Juventus) – ‘Il ruolo del Disability Access Officer’. Juventusnews24 ha seguito LIVE l’evento dallo Stadium con tutti gli aggiornamenti.
Introduzione di Maria Luisa Colledani: «Il calcio non è più solo risultati sul campo ma la relazione del club con il suo territorio e la sua gente. La parola più adatta per definirlo è restituzione. Questa sera la Juventus presenterà i suoi 6 pilastri».
Maurizio Scanavino (Chief Executive Officer Juventus) – ‘L’impegno di Juventus nella sostenibilità’«È un piacere per noi vedervi così numerosi in sala, siete oltre 200 in sala e altrettanti collegati. È importante questo clima di condivisione e scambio, per noi virtuoso nel portare avanti i temi di sostenibilità. In Juventus abbiamo tante sfide, sono note quelle sul campo e ne abbiamo altrettante fuori. Vogliamo mettere in mostra il nostro marchio per stimolare tutto il mondo sul tema della responsabilità sociale».
Greta Bodino (Chief People, Culture and Sustainability Officer Juventus) – ‘La strategia ESG – Black, White & More)«Questo deve essere il racconto di un nuovo inizio per la Juventus, che parte dai temi di sostenibilità. La strategia si chiama Black White & More: per noi More significa fare di più, sono azioni concrete, iniziative, impegno concreto per andare oltre di cui abbiamo bisogno tutti. L’obiettivo è quello di condividere in modo aperto e trasparente questo impegno e questa call to action a fare di più insieme. Siamo partiti molti anni fa con questo viaggio, nel lontano 2013. Juventus è stata la prima società a produrre una reportistica di ESG e tutta una serie di iniziative. Siamo il cambiamento che creiamo, sentiamo la responsabilità di portare avanti una strategia e un programma di ambiti che vanno al di fuori del calcio. Quello che faremo in ambito ESG significa avere una strategia a lungo termine. L’esplorazione è iniziato qualche mese fa, abbiamo voluto dare basi solide, andando ad esplorare mondi diversi, al di là del calcio e al di là dell’oceano. Siamo andati oltre il mondo dello sport, guardando società di entertainment. Abbiamo esplorato questi pianeti e ci siamo posizionati. Il primo pianeta in ambito ambientale significa ridurre le emissioni: all’interno dei club calcistici europei, il 50%/60% di emissioni è dei tifosi, che si spostano per raggiungere gli stadi. Il secondo pianeta riguarda la valorizzazione delle risorse idriche e dei materiali che mettiamo a disposizione durante le partite. Poi ci sono tre pianeti che riguardano la sfera sociale. Il terzo si concentra sulle persone, vuole essere quello che muove il cambiamento culturale. Parte dall’interno dell’azienda. Il quarto pianeta fa leva sui valori dello sport, quali la correttezza e il gioco di squadra. Valori che vogliamo promuovere attraverso l’impatto sociale a livello globale e locale. L’ultimo pianeta riguarda l’attenzione ai nostri tifosi, sono il nucleo, il centro, la spinta e la forza di quello che facciamo. Abbiamo creato una fan base digitale di circa 180 milioni di follower: abbiamo la responsabilità di ingaggiarli sui valori dello sport. Il pilastro di governance è quello della sustainable leadership. Dopo il racconto della strategia mi piace dare anche un accenno a quello che abbiamo fatto e vogliamo fare insieme a voi. Dal 2018 al 2019 Juventus si approvvigiona solo di energia 100% rinnovabile, la visibilità data poi a Save the Children sulle maglie di prima squadra maschile e femminile. Oggi è l’inizio di un viaggio, di una condivisione e abbiamo bisogno di tutti voi. È un invito a compiere azioni tutti insieme».
Giorgio Chiellini (Chief Football Institutional Relations Juventus) – ‘La sostenibilità nel calcio, si può’. In collegamento da Los Angeles«Bisogna provarci a portare la sostenibilità nel calcio. Non sappiamo dove potremo arrivare a breve e lungo termine, ma dobbiamo cominciare a seguire tutti questi punti, che vanno dall’ambiente, all’inclusione. Negli Stati Uniti, nel lato dell’inclusione, ho notato un’attenzione maggiore di quella che abbiamo in Italia. Lì c’è una sensibilità maggiore a riguardo, noi siamo un’azienda che può aiutare nel portare valori che aiutano tutti. Sono orgoglioso che Juventus sia in prima linea e mi auguro che non sia l’unica. Oggi è una partenza importante: dovremo trovarci tra qualche anno per vedere i risultati raggiunti. Nel mio percorso negli Stati Uniti mi ha colpito l’attenzione verso tutte le diversità, di genere, di sessualità, di razza. C’è un’attenzione globale dove noi siamo più superficiali. I nostri tifosi sono in prima linea con la squadra per portare avanti questi progetti. Avevo incontrato dei tifosi rifugiati nella zona della California, questa è una delle tante iniziative che si possono fare. La cosa bella è che si può giocare in più di 11 persone, più siamo meglio è. È impensabile riuscire a portare avanti un progetto da soli e le istituzioni sono parte integrante e un motore per aiutare i club. Non devono essere solo parole ma anche fatti. C’è la volontà di aiutare la Juventus e le altre stakeholder in queste iniziative: è un cambiamento che doveva partire in precedenza ma ci siamo, l’importante è quello che ci sarà da ora in poi. Non vedo l’ora tra qualche anno di ritrovarci e vedere i risultati».
Tiberio Daddi (Scuola Superiore Sant’Anna) – ‘Il progetto ambientale con Juventus’«Andremo a calcolare l’impatto del cambiamento climatico su tutti gli aspetti. Tutti i club hanno le loro specificità».
Stefania Urso e Carla Chiarla (Magazzini OZ) – ‘Il valore dell’inclusione lavorativa delle persone con disabilità’«Circa 12 anni casa OZ si è interrogata con le sue famiglie sul futuro dei ragazzi con disabilità, su cosa avrebbero potuto fare. in ambito lavorativo Abbiamo studiato i Magazzini OZ, che sono una cooperativa sociale di tipo B. È un ristorante, caffetteria ed emporio. Ci occupiamo di organizzare percorsi di formazione e lavorativi per persone con disabilità e svantaggi. Da 10 anni cerchiamo di portare avanti questa filosofia. Ci piace chiamarlo il ‘mio posto nel mondo’. Noi cerchiamo di sviluppare questo accompagnamento che aiuti queste persone a sentirsi a loro agio nel loro percorso. Grazie a Juventus abbiamo sperimentato due percorsi molto importanti e attualmente due di questi giovani lavorano e collaborano con la Juventus. Per noi è un orgoglio e un risultato importante».
Marco Tealdo (Juventus One) – ‘Il progetto paralimpico Juventus One’«Siamo molto grati alla società, a tutte le persone che ci hanno seguito fino ad ora perché abbiamo trovato grande collaborazione con Juventus. La nostra storia parte da lontano, che aveva l’idea di utilizzare il calcio come strumento di inclusione sociale. Costruirsi un ruolo e un’identità. Volevamo che questa fosse una vera esperienza di calcio, desideravamo che fosse una vera esperienza sportiva per scardinare quel paradigma che le persone con disabilità siano viste solamente con il focus della disabilità. La nostra storia nel 2017 parte con la Juventus, che insieme a noi condivide scelte, obiettivi, metodi di lavoro e obiettivi. Mette insieme al progetto ‘Juventus One’ risorse, mezzi tecnici che allargano a dismisura il cerchio del progetto. Danno testa, cuore e gambe ai nostri atleti. Oggi abbiamo un numero di atleti che si avvicina alle 150 unità, collaborano con noi 40 persone di vario titolo. Juventus One è diventato un riferimento imprescindibile per tutto il nostro territorio e tutte le nostre istituzioni. La nostra è una proposta agonistica comunque, perché sono arrivate varie soddisfazioni e titoli. Juventus One vuole insegnare che la disabilità non classifica come persone di serie b ma è una delle tante condizioni della vita, e non chiude le porte alla felicità. Juventus One dimostra che l’inclusione non è utopia ma una realtà in azione».
Felice Fabrizio (People & Sustainability Manager Juventus) – ‘Il ruolo del Disability Access Officer’«Il Disability Access Officer è il referente principale della società per le tematiche di accessibilità e inclusione. È quella figura che individua i bisogni delle persone con disabilità e ne migliora le esigenze. Il ruolo del DAO è importante, non solo per noi: diventerà un criterio obbligatorio per partecipare alle competizioni UEFA. È un viaggio consolidato, strutturato, che Juventus ha iniziato anni fa. L’Allianz Stadium dispone di due settori dedicati ai tifosi con disabilità e 250 posti. Abbiamo introdotto anche degli abbonamenti per questi tifosi, qualora volessero garantirsi un posto fisso allo stadio. Ci sono posti anche nel settore ospite, attraverso la collaborazione tra i due DAO. Ci sono poi tre postazioni per persone non vedenti che possono accedere con i loro animali. Parlo poi del servizio audio-descrittivo per persone cieche delle partite grazie ad un commentatore tecniche, poi la traduzione con la lingua dei segni delle conferenze stampa pre-partita, i messaggi dello speaker. Il museo, da quando è nato, è stato realizzato senza barriera architettoniche. Con il passare del tempo sono stati introdotti dei supporti per persone con disabilità».
Una foto finale insieme al presidente Ferrero e all’amministratore delegato Scanavino chiude l’incontro.