Juventus-Inter, debutto (con polemica) per la RefCam: “La Figc riconosca giusto compenso agli arbitri” | OneFootball

Juventus-Inter, debutto (con polemica) per la RefCam: “La Figc riconosca giusto compenso agli arbitri” | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: gonfialarete.com

gonfialarete.com

·14 settembre 2025

Juventus-Inter, debutto (con polemica) per la RefCam: “La Figc riconosca giusto compenso agli arbitri”

Immagine dell'articolo:Juventus-Inter, debutto (con polemica) per la RefCam: “La Figc riconosca giusto compenso agli arbitri”

Il derby d’Italia tra Juventus e Inter, primo big match della stagione 2025-2026, è stato il palcoscenico del debutto ufficiale della RefCam in Serie A. Una novità tecnologica destinata a cambiare il racconto del calcio, ma che ha subito scatenato polemiche.

Juventus-Inter, debutto (con polemica) per la RefCam: “La Figc riconosca giusto compenso agli arbitri”

Il sindacato degli arbitri, infatti, ha chiesto maggiori tutele e un compenso adeguato per i direttori di gara, accusando la Figc di sfruttare un’innovazione che genera introiti senza garantire risorse alla categoria.


OneFootball Video


Che cos’è la RefCam e come funziona

La RefCam è una microtelecamera di appena sei grammi montata alla base dell’archetto del microfono dell’arbitro. L’obiettivo è offrire una prospettiva unica: quella del direttore di gara durante le fasi più delicate della partita. Le immagini – già testate al Mondiale per Club – vengono trasmesse in momenti selezionati, come la preparazione dei calci di punizione, permettendo a tifosi e addetti ai lavori di entrare virtualmente “negli occhi” dell’arbitro.

Nel derby d’Italia, Andrea Colombo è stato il primo arbitro in Italia a scendere in campo con questo dispositivo, inaugurando così un nuovo capitolo nella comunicazione sportiva.

La protesta del sindacato arbitri

Nonostante l’entusiasmo mediatico, il Coordinamento Nazionale Arbitri Slc-Cgil ha sollevato perplessità significative. A parlare è stato Giuseppe Fonisto, che ha spiegato come il problema non sia legato al peso fisico della RefCam, bensì a quello psicologico:

“La tecnologia aumenta responsabilità e pressioni sugli arbitri. La Figc continua a non riconoscere un adeguato compenso e le giuste tutele economiche”.

Il sindacato ha inoltre puntato il dito contro la gestione delle risorse: “La Federazione trae nuovi introiti da queste innovazioni ma non destina fondi né all’attività di base né ai giovani arbitri, ai quali va garantito l’ingresso gratuito alle manifestazioni, come previsto dalle tessere associative. Non è un privilegio, è un diritto. Gli arbitri non sono manodopera a costo zero: il valore economico generato appartiene agli arbitri e deve restare all’organizzazione arbitrale”.

Tecnologia e diritti: un equilibrio da trovare

Il tema sollevato dal sindacato non riguarda soltanto l’introduzione della RefCam, ma in generale il rapporto tra tecnologia, spettacolo e tutela dei protagonisti del gioco. La richiesta è chiara: se l’innovazione produce valore economico, questo deve essere riconosciuto anche agli arbitri che ne sono parte integrante.

La Serie A, dunque, inaugura una stagione segnata non solo dalle novità in campo, ma anche da un confronto che potrebbe aprire scenari decisivi sul futuro della classe arbitrale in Italia.

Visualizza l' imprint del creator