Juventus Torino, Ventura parla del derby della Mole: « 2015? Me lo ricordano costantemente i tifosi. Il calcio di oggi mi annoia. Alcune regole demenziali» | OneFootball

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·8 novembre 2025

Juventus Torino, Ventura parla del derby della Mole: « 2015? Me lo ricordano costantemente i tifosi. Il calcio di oggi mi annoia. Alcune regole demenziali»

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Juventus Torino, Ventura tra derby della Mole e calcio moderno. Le parole dell’ex tecnico granata sul Corriere dello Sport

Giampiero Ventura, l’ultimo allenatore del Torino a vincere un derby, ha ripercorso il successo del 2015, quando i granata, sotto la sua guida, si imposero per 2-1 sulla Juventus. Intervistato dall’edizione odierna del Corriere dello Sport, l’ex tecnico granata ha parlato della partita, rivelando come i tifosi lo ricordino costantemente per quel trionfo, ma anche della frustrazione di una gestione arbitrale che, secondo lui, avrebbe potuto essere migliore.

SUL DERBY VINTO NEL 2015«Me lo ricordano costantemente i tifosi e io ripeto loro che con il Var ne avremmo vinti molti di più. Subimmo un sacco di angherie, a detta di tutti. Senza scendere in particolari, rigori non dati, espulsioni non comminate, gol buoni non assegnati. Ti posso assicurare che sarebbero stati più di uno».


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SUL CALCIO DI OGGI«Mi annoia. Non emoziona più. Ho allenato quando c’erano Ronaldinho, Zidane e Kakà, quando il dribbling, il tunnel, la giocata di qualità erano all’ordine del giorno. Oggi è un calcio quasi comico. Salti di testa con le braccia dietro la schiena, se cadi per terra e il pallone colpisce un braccio ti fischiano contro il rigore una volta sì e l’altra pure. Dopo uno scontro ordinario uno si accascia e un semplice tocco viene trasformato in un taglio di scimitarra. Il calcio è uno sport di contatto, ma a qualcuno non sta più bene…»

SUI CAMBIAMENTI NEL CALCIO E IL VAR«Col Var Maradona avrebbe segnato quattro gol a partita, mentre molti difensori di allora oggi giocherebbero al massimo quattro gare a stagione. Alcune regole sono demenziali. Io guardo il PSG, il Barcellona, inseguo ancora l’emozione».

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