Juventus: Tudor ammette il gap con le big ma Elkann rilancia con un aumento di capitale e una dirigenza più “sportiva”. Così vuole riportare il club al top | OneFootball

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·27 settembre 2025

Juventus: Tudor ammette il gap con le big ma Elkann rilancia con un aumento di capitale e una dirigenza più “sportiva”. Così vuole riportare il club al top

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Juventus: Tudor ammette il gap con le big: 230 milioni e una nuova società per tornare al top. L’analisi

Le parole di Igor Tudor, quando ha definito Andrea Cambiaso “pronto per un top club come Real o City”, sono state una fotografia tanto onesta quanto dolorosa della realtà attuale. Come analizzato da Tuttosport, l’allenatore della Juventus ha implicitamente ammesso che, oggi, il suo club non fa parte di quell’élite, né tecnicamente né economicamente. Ma la proprietà non ci sta e ha risposto con segnali fortissimi.

Il divario è nei numeri. Il fatturato bianconero si attesta sui 529 milioni di euro, a fronte di colossi come Real Madrid e Manchester City che hanno superato il miliardo. Un gap che si riflette inevitabilmente sul campo. La risposta della proprietà, guidata da John Elkann, però, è stata immediata e potente.


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Nelle scorse ore, infatti, è arrivata la notizia di un prestito obbligazionario da 150 milioni, seguita dalla conferma di un nuovo aumento di capitale da circa 80 milioni. Un’iniezione totale di 230 milioni di euro che testimonia la ferma volontà di Exor di rilanciare le ambizioni del club.

Juventus, una nuova governance per tornare al top

Ma non sono solo i soldi a definire il nuovo corso. La vera rivoluzione è nella struttura societaria, che sta virando verso una gestione con una maggiore competenza calcistica.

L’imminente promozione di Damien Comolli al ruolo di amministratore delegato con pieni poteri e il contestuale spostamento di Maurizio Scanavino a un ruolo finanziario in Exor sono il primo, chiaro segnale di questa nuova direzione.

A questo si aggiunge l’ingresso nel Consiglio di Amministrazione di una leggenda come Giorgio Chiellini. La sua presenza porta finalmente il DNA e l’esperienza del campo nel cuore delle decisioni strategiche, in un CdA che negli ultimi tempi era stato composto prevalentemente da figure tecniche e legali. La Juve ha preso atto delle difficoltà, ma ha già messo in campo le contromisure: ingenti capitali e una nuova governance più sportiva. La risalita è lunga e, come sottolinea il quotidiano, passa anche dalla partita di oggi contro l’Atalanta.

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