Juventusnews24
·17 settembre 2025
Juventus Women, guida alla nuova Champions: tra sorteggio e proiezioni… La ‘condanna’ di Max

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·17 settembre 2025
C’entra poco ma partiamo dalle buone notizie: i tifosi della Juventus da ieri possono comprare le maglie delle Women, sul sito ufficiale. Che fosse una novità prevista da subito o una reazione alla mezza polemica post Wälti, cambia nulla. È un gesto piccolo ma di grande attenzione da parte del club – costretto forzatamente a Biella – nei confronti della squadra femminile e della sua comunità. Poi c’è l’investimento annuo senza ritorno immediato di 3/4 milioni. L’impegno di Juventus nel femminile può essere perfezionato, non discusso.
VENERDI’ A NYON – Consumato il sorteggio – rustico e buffo ma perlomeno pubblico – della Serie A Women’s Cup (semifinale mercoledì prossimo con l’Inter), venerdì è in programma quello ‘vero’ di Nyon. La nuova Champions ricalca il format maschile: maxi girone da 18, 6 partite contro 6 squadre diverse (3 in casa e 3 in trasferta tra il 7 ottobre e il 17 dicembre). La Juve è certa della seconda fascia, ormai nient’altro che un criterio strutturale. Ogni squadra affronta infatti 2 avversarie di ciascuna delle 3 fasce. Essere in prima, in seconda o in terza è lo stesso. Una volta al League Stage, il ranking per club (Juve ottava) non reca vantaggio alcuno, mentre nei turni precedenti può salvarti la vita. 9 delle 18 squadre devono ancora emergere dai preliminari di giovedì ma la prima classe è già al completo e mortifera. Barcellona, Lione, Chelsea, Bayern, Wolfsburg, PSG. Non manca più nessuno, solo non si vede l’Arsenal che è quella da evitare tra le avversarie di seconda (eppure è campione uscente). Guardarsi anche dal Real Madrid, se otterrà il pass.
OBIETTIVO E PROIEZIONE – Chiesta la grazia a un’urna che di solito si accanisce. La Juve nel caso avrebbe serie possibilità di fare strada: la formula è più inclusiva rispetto al passato. Le prime 4 volano direttamente ai quarti, mentre dalla 5ª alla 12ª si giocano i playoff (ottavi). Questi ultimi – si intende – sono l’obiettivo minimo della Juve. Secondo le previsioni di Roberta Sacco (2Talks): delle prime quattro in tre chiuderanno a punteggio pieno, se non tutte e quattro. Quasi impossibile che la Juventus sia tra queste. La 12ª probabilmente si qualificherà con 6/7 punti. Con 8 punti o più, le bianconere sarebbero in una botte di ferro. Ogni vittoria nel girone porterebbe in dote 60mila euro, con bonus per piazzamento finale e eventuale accesso alla fase successiva: tutto da aggiungere ai 505mila già garantiti dalla partecipazione al League Stage. La qualificazione diretta è arrivata grazie allo scudetto, coronamento di un campionato dominato dalle ragazze di Canzi.
LA SFIDA DI CANZI – Max è un fuoriclasse della tattica, padrone della Serie A femminile. Nell’ultima stagione ha vinto coi valori creando valore (tecnico ed economico) e mandando due ragazze a Parigi per il Pallone d’Oro. Non basta: quest’anno tutti lo aspettano a Filippi, in Champions. È condannato: la stagione in Italia peserà fino a un certo punto… Il tricolore ormai è stato riconquistato, le gerarchie già ristabilite. Ripetersi sarebbe difficile e straordinario ma all’esterno verrà valutato e giudicato solo per le notti europee… È approssimativo, scorretto, forse illogico ma è quanto accadrà. Wälti – il cui ingaggio è di per sé un ambizioso manifesto – ha aspettato forse 5 minuti per dire che l’obiettivo sono i quarti di UWCL. Uno slancio competitivo da ammortizzare e surfare per schivare l’effetto Guarino fuori dal confine. L’anno scorso ha soggiogato il PSG ma poi – dopo aver messo in difficoltà il Bayern – è stato schiantato dall’Arsenal della fenomenale Slegers. Quella partita spogliò la Juve, ridimensionandola in Europa. Dopo gli 11 gol presi dalle londinesi e dalle bavaresi, a fronte di uno solo segnato, Canzi da ottobre dovrà trovare contromisure efficaci o proporre qualcosa di diverso. Il +1 alla voce esperienza internazionale aiuterà lui e il gruppo ma non sarà sufficiente. Se in questa annata farà un ulteriore salto di qualità e centrerà la top 8 europea, in mezzo ai giganti, bisognerà però riconoscergli uno status da top manager internazionale e non solo da progressista nostrano. Pure con Wälti, sarebbe disonesto affermare che il duello è alla pari.