Kairat Almaty Real Madrid, Valverde: «Frustrato dopo il ko con nel derby, ma non serve gridare per avere voglia di riscatto» | OneFootball

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·29 settembre 2025

Kairat Almaty Real Madrid, Valverde: «Frustrato dopo il ko con nel derby, ma non serve gridare per avere voglia di riscatto»

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Valverde si esprime così dopo la brutta sconfitta nel derby perso contro l’Atletico Madrid. Il punto

Il Real Madrid si prepara ad affrontare il Kairat Almaty nella seconda giornata di Champions League, un match cruciale per riscattare la pesante sconfitta per 5-2 subita nel derby contro l’Atletico. Alla vigilia della trasferta in Kazakistan, il centrocampista Fede Valverde ha parlato in conferenza stampa, esprimendo frustrazione per il momento personale ma ribadendo la ferma intenzione di cambiare rotta, partendo dall’atteggiamento in campo.

IL DERBY


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«Sono stati giorni molto duri, molto difficili. È stato un duro colpo, abbiamo chiacchierato molto e ci siamo riuniti per avere conversazioni per cambiare l’atteggiamento e la dinamica del gruppo. Abbiamo insistito molto per uscire più forti e più concentrati. Anche con l’allenatore e lo staff tecnico abbiamo avuto queste chiacchierate».

L’ATTEGGIAMENTO POST-DERBY

«Sono partite in cui non serve gridare ad alta voce per motivarsi. Sono cose che non devono accadere qui. Possiamo sbagliare molte cose, ma l’atteggiamento non si negozia ed è la prima cosa per mostrare che vogliamo vincere la partita. Abbiamo mostrato che il pareggio ci sarebbe servito e non è così, dobbiamo cambiarlo, a partire da domani. Cercare di raggrupparci il prima possibile».

L’ACCOGLIENZA CALOROSA AD ALMATY

«È normale che queste cose succedano. Non mi era mai capitato di giocare qui. Era tardi ma è stato pazzesco che così tanti tifosi madridisti ci stessero aspettando in un paese così lontano. Queste cose sono le più belle che ci siano. Per noi è un onore e una gioia giocare qui».

LA POSIZIONE IN CAMPO

«Uno ascolta sempre, vede e critica. Non sono nato per giocare da terzino, non sono cresciuto imparando quella posizione. È stato da un momento all’altro, farlo bene mi ha riempito d’orgoglio. Ho avuto il dubbio che in quelle partite forse avessi un po’ di fortuna. Giocando da terzino mi sono sentito a mio agio in quelle partite e abbiamo vinto molto. Ho giocato da esterno e abbiamo vinto una Champions. Anche a centrocampo. Non mi sento a mio agio perché ci sono molte virtù che io non ho, come chiudere dietro in difesa. Ma cerco sempre di dare il meglio di me e mostrare atteggiamento. Ho sempre chiarito che sono a disposizione di ciò di cui ha bisogno l’allenatore».

FRUSTRAZIONE PERSONALE

«Sono frustrato. Sono consapevole di come sto giocando e sono il primo a saperlo. Un giocatore sa quando fa una brutta partita e quando non fa bene le cose in campo. Ho iniziato bene in questo nuovo progetto, ho fatto un buon Mondiale per Club ma ora mi è stato più difficile sentirmi a mio agio in campo. Continuerò a metterci la faccia come capitano, dentro e fuori».

DUBBI SUL PROGETTO

«Siamo qui da poco tempo. Dobbiamo dare il 100% ciascuno. Abbiamo avuto due sconfitte molto dure, contro il PSG e quella dell’altro giorno. Dobbiamo cercare che non accada e dobbiamo cambiare l’immagine. Essere il più raggruppati possibile affinché sia un buon anno».

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