Milannews24
·15 novembre 2025
Kjaer alla Gazzetta: «Gabbia il mio erede! Questo Milan è tornato da scudetto con Allegri»

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·15 novembre 2025

Il Milan è tornato grande, parola di Simon Kjaer. L’ex difensore centrale danese, pilastro della rinascita rossonera e ritiratosi nel 2024, ha rilasciato una lunga e schietta intervista a La Gazzetta dello Sport, analizzando il momento del suo vecchio club e le prospettive future.
Kjaer ha puntato il dito contro la passata stagione deludente, attribuendola a “troppi cambi, a tutti i livelli“, aggiungendo che ora il Diavolo è finalmente tornato ad essere il vero Milan. L’ex rossonero è convinto che il merito principale sia del ritorno in panchina di Massimiliano Allegri, il mister del pragmatismo e della vittoria, e delle scelte fatte sul mercato: “Adesso sai chi comanda. Se porti Modrić e Rabiot, torni ad avere esperienza… e l’esperienza è una delle cose più sottovalutate oggi. Per me può vincere lo scudetto perché ha un allenatore giusto.”
Queste ambizioni sono alimentate anche dal lavoro del nuovo direttore sportivo, Igli Tare, l’abile dirigente che ha fornito ad Allegri gli strumenti, come l’esperienza di giocatori di livello assoluto, per competere ai massimi livelli.
Il danese si è poi soffermato su due giocatori chiave per il futuro rossonero. Ha speso parole al miele per Matteo Gabbia, definendolo il suo erede: “Gli voglio bene. Difficile trovare un giocatore più professionale: è pronto a sacrificarsi per il Milan.”
Il tono si è fatto più severo, ma costruttivo, parlando di Rafael Leão, il talento cristallino del Portogallo: “Rafa può essere uno dei migliori al mondo. Se solo imparasse un po’ da Gabbia… Ha senso chiedergli ancora di essere più continuo, glielo chiedo anche io.” Kjaer ha lanciato un chiaro ultimatum al giovane, sottolineando che deve sviluppare la sua costanza “o ora o non ci arriva”, perché a 29 anni sarà “troppo tardi”. Il danese ha ribadito che il portoghese ha bisogno di un allenatore e una società – come quelle rappresentate da Allegri e Tare – che lo aiutino in questo processo di crescita mentale e professionale.
Infine, Kjaer ha toccato la sfera personale, rivelando che la decisione di smettere nel 2024 è stata presa per evitare compromessi sulle sue condizioni di vita e per stare con i figli. “Ho smesso per i bambini, per portarli a calcio e stare con loro. Finora ho perso più della metà della loro vita,” ha concluso il difensore che, pur avendo ricevuto diverse offerte, ha scelto di rimanere a vivere in Italia.









































