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·29 settembre 2021
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Ad inizio stagione nessuno se lo sarebbe mai aspettato: il Willem II è la vera sorpresa dell’Eredivisie con un secondo posto consolidato con la vittoria contro il Psv. Nell’ultima giornata di campionato, allo stadio Willem II, i Tricolores sono riusciti a fermare l’armata di Schmidt e a confermarsi dietro l’Ajax che inizia le prove di fuga. Uno sprint incredibile in questo avvio di torneo per una formazione che, lo scorso anno, ha dovuto lottare con le unghie e con i denti per non retrocedere in Eerste Divisie. Il merito è anche del tecnico Grim che ha saputo rigenerare una rosa che ha perso qualche elemento importante, senza sentirne troppo la mancanza.
Un partenza così eccezionale non si vedeva da quasi un secolo a Tilburg: il Willem II è secondo in Eredivisie a soli 3 punti dalla vetta occupata dall’Ajax. Grim ha preso in mano una squadra che si era salvata a fatica nella scorsa annata e l’ha trasformata, ridando gioco alla rosa e soprattutto coraggio ai suoi ragazzi, sfiduciati dalla pessimo campionato che avevano concluso.
I Tricolores stanno regalando una gioia immensa ai propri tifosi: 16 punti in 7 gare, 5 vittorie (tre di fila), un pareggio e un solo ko con una serie positiva che dura dal 22 agosto e che conta 6 match di fila. La sconfitta risale alla prima giornata di Eredivisie con il poker incassato dal Feyenoord allo Stadio Willem II: da quel momento in poi, la formazione di Grim non ha più perso battendo anche avversari più ostici e attrezzati. Non possiamo dimenticare il tris rifilato al Vitesse o il 2-1 al Psv nello scorso weekend: tanti punti che fanno bene per la salvezza anche se l’obiettivo principale potrebbe essere rivisto se il passo restasse costante e deciso.
Entrare nei playoff per la Conference League non è poi da mettere fuori discussione: Grim ha optato per il classico 4-3-3 olandese mentre, contro il Psv, si è passati ad un 4-2-3-1 a specchio con gli avversari. I giocatori si sono subito trovati a pieno agio con le idee del tecnico e questo a portato a risultati incredibili: la partenza di Pavlidis non si sta sentendo minimamente con Wriedt che, finalmente, sta dimostrando tutto il suo valore d’attaccante dopo essere cresciuto nelle giovanili del Bayern Monaco. Per il ghanese sono 3 i centri in 7 partite che gli consegnano il titolo di capocannoniere del Willem II con dietro Nunnely a quota 2, ma più adatto a fare assist che a gonfiare la rete. La difesa a 4 non può far a meno del veterano Heerkens e dei giovani Kohn e Jenssen che non hanno mai saltato una sola gara fino a questo momento. A centrocampo, invece, Saglam, Saddiki e Llonch si muovono alla perfezione riuscendo a coprire tutti i ruoli richiesti: interdizione, impostazione ed inserimenti hanno trovato il loro interprete ideale per una linea mediana perfetta in ogni reparto. Il gioco è improntato sulle fasce con un fraseggio preciso e verticale ma non prettamente veloce: gli inserimenti mettono spesso in difficoltà le retroguardie avversarie che non riescono ad arginare l’avanzata dei Tricolores.
Non si può non battere le mani al Willem II e, se questo passo dovesse essere confermato, si potrebbe pensare a qualcosa di molto più importante della salvezza.