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·14 ottobre 2024

La Superlega si prepara a partire nel 2025: ecco come sarà il format

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La Superlega punta a tornare alla ribalta mondiale, ma questa volta relativamente alla sua partenza ufficiale come torneo calcistico. A confermarlo è Bernd Reichart, amministratore delegato di A22, la società che cura gli interessi della nuova competizione, alla rivista tedesca Kicker.

«Al momento ci stiamo concentrando soprattutto sulle partnership tecnologiche e sul modello di business che ne deriva – ha raccontato Reichart –, perché siamo fermamente convinti che i tifosi meritino un’esperienza più economica e migliorata davanti agli schermi». Il quotidiano spagnolo As ha aggiunto che, fonti interne ad A22, hanno individuato come settembre 2025 la data giusta per l’inizio ufficiale della Superlega.


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Nell’ultimo anno, la spinta della Superlega ha avuto nuovamente un impulso importante dopo il pronunciamento della Corte di Giustizia Europea, datato dicembre 2023, che ha considerato UEFA e FIFA come enti monopolistici. Una vittoria per i sostenitori della Superlega, anche se la Corte UE non ha riconosciuto alcuna autorità alla nuova competizione, visto anche che non era chiamata a giudicare quello direttamente.

Ma Reichart la considera una grande vittoria: «Le sentenze più recenti della CGUE hanno dimostrato che le federazioni non possono più evitare di rendere le loro attività e statuti conformi al diritto dell’UE. I pilastri su cui finora si basava il monopolio delle federazioni stanno crollando». Riferimento che tiene conto anche della pronuncia sul caso Diarra.

«La sentenza di dicembre 2023 ha notevolmente aumentato la disponibilità dei club a dialogare e ridotto la paura di ritorsioni», riferisce Reichart di colloqui fruttuosi con club in tutta Europa, che potrebbero eventualmente aderire al progetto, attualmente sostenuto da Real Madrid e Barcelona, e formalmente ancora dalla Juventus, visto che la richiesta dei bianconeri di uscire dal progetto è stata respinta dai due club spagnoli.

«Abbiamo puntato sin dall’inizio sul dialogo – ha aggiunto Reichart –. Ora gli attori coinvolti possono dare il loro contributo e assumersi la responsabilità per un nuovo e più moderno sistema calcistico per il futuro. A nostro avviso, dovrebbero essere soprattutto i club e i giocatori a determinare le questioni importanti di governance». Un richiamo alla protesta dei calciatori contro FIFA e UEFA per le troppe partite presenti in calendario dopo l’introduzione del nuovo format delle coppe europee e del nuovo Mondiale per Club a 32 squadre.

«Chi ha seguito l’udienza del caso Seraing online alcuni giorni fa, ha potuto percepire che anche il TAS, come massima istanza della giustizia sportiva, è sempre più sotto pressione. Nuova Champions? Ora tutti possono chiedersi: gli obiettivi della UEFA sono stati raggiunti? Ovvero partite più attraenti e decisive già nella fase a gironi? Non mi sembra, a mio parere ci sono più partite senza reali conseguenze per l’esito del torneo».

I risultati sorprendenti che hanno visto le sconfitte di Manchester City e Bayern Monaco sembrano aver dato ragione alla UEFA, ma sono arrivati anche risultati sproporzionati come il 9-2 dei bavaresi contro la Dinamo Zagabria o il 7-1 del Borussia Dortmund contro il Celtic. «Bisognerebbe organizzare le partite in modo tale che ci sia una vera competizione alla pari e che contino il più possibile. Per questo motivo proponiamo un formato classico di campionato con gare di andata e ritorno, seguite dai play-off», il commento finale di Reichart.

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