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·4 giugno 2025
L’addio di Inzaghi chiama la dirigenza a passare in prima linea

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·4 giugno 2025
Senza più Inzaghi come allenatore è necessario che i dirigenti dell’Inter rivedano il loro modo di comunicare. La loro presenza all’Inter non può essere più solo in seconda fila.
ADDIO CON CONSEGUENZE – L’addio di Inzaghi non è stato proprio una sorpresa, almeno relativamente alle ultimissime settimane. Resta comunque un fatto che cambia l’Inter come l’abbiamo conosciuta in un periodo lungo, anzi lunghissimo per le abitudini del club. Questo fatto ha una conseguenza. Aver perso un riferimento abituale, nel bene e nel male, chiama la dirigenza a fare un passo in avanti.
PRESENZA IN PRIMA FILA – La faccia dell’Inter infatti è cambiata. Negli ultimi quattro anni è stato sempre Inzaghi a mettercela. Coi dirigenti a sostegno certo, ma un passo indietro in modo costante. Marotta e Ausilio difficilmente sono intervenuti in prima persona o hanno alzato la voce. Facendo spesso più che altro filtrare le loro opinioni attraverso la stampa. Intervenendo quindi dopo. Una situazione che ha spesso lasciato l’allenatore solo, in balia dei media, e ha finito per logorarlo. Dovendo ripartire con un volto nuovo, qualcosa in questo senso deve cambiare.
PASSO AVANTI NECESSARIO – L’addio di Inzaghi mette di fatto in prima fila i dirigenti. La proprietà con Oaktree non ha un vero volto spendibile. Quindi la palla passa a Marotta e Ausilio. Sono loro l’attuale volto dell’Inter. Sono loro il riferimento rimasto. Sono loro a dover prendere in mano la situazione nella tempesta, e a dover dare garanzie a tutto l’ambiente. Stare in seconda fila non basta più. Gestire con le voci e gli articoli è troppo poco. Ora serve metterci la faccia e portare avanti un nuovo progetto. Chiunque sia il nuovo allenatore non può essere lui da solo a fare da garante. I dirigenti devono cambiare le loro abitudini di comunicazione. E devono farto ora.