L'assurda storia di Jetro Willems: da corriere della droga quando aveva nove anni alla nazionale olandese | OneFootball

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·7 dicembre 2020

L'assurda storia di Jetro Willems: da corriere della droga quando aveva nove anni alla nazionale olandese

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Il calcio è spesso un'ancora di salvezza per chi da bambino fa una vita complicata. L'ultimo a raccontare una storia simile è Jetro Willems, terzino olandese originario di Curaçao, che ha dovuto contribuire al bilancio familiare in maniera perlomeno inattesa: facendo da corriere della droga.

Il calcio è spesso un’ancora di salvezza per chi da bambino fa una vita complicata. Molti campioni del pallone hanno raccontato di episodi che li hanno segnati quando non erano ancora dei prospetti di calciatori, ma semplici ragazzini. L’ultimo della serie è Jetro Willems, terzino olandese dell’Eintracht Francoforte originario (come molti connazionali) di Curaçao. E proprio dall’isola dei Caraibi parte la storia che ha raccontato a Andy Van der Meyde nella trasmissione “Andy Niet te Vermeijde“. Quella che lo ha visto, ad appena nove anni, contribuire al bilancio familiare in maniera perlomeno inattesa: facendo da corriere della droga da Curaçao all’Olanda.


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CORRIERE – “A un certo punto abbiamo finito i soldi, anche quando avevamo un lavoro non bastavano comunque. Quindi i miei genitori hanno deciso che avremmo contrabbandato la droga”. Il plurale, però, è una parola grossa. Gli adulti vengono controllati scrupolosamente e in caso di arresto dei genitori, che fine avrebbe fatto la famiglia di Willems? Dunque, deve provarci qualcun altro… “Quindi mi sono sacrificato io. I miei genitori mi hanno spiegato bene come fare, perchè ero un ragazzino abbastanza pazzo. Ma se dovevo farlo per la mia a famiglia, lo avrei fatto e basta. Mi hanno incollato la droga attorno alle gambe. Io mi sentivo strano, ma nessuno sembrava davvero fare caso ai bambini”.

PALLONE – Non proprio qualcosa da raccontare con orgoglio, ma per Willems è stato un gesto che ha salvato la sua famiglia. E che, indirettamente, lo ha portato a diventare un calciatore. “Alla fine tutto ha funzionato e per noi è stato come rivedere la luce. I miei genitori hanno trovato un lavoro e tutto è andato bene. Tutto quello che desideravo era di non dovermi trovare di nuovo in quella situazione. Ho detto ai miei genitori che tutto quello che avevano previsto di dare a me lo potevano dare a mia sorella. Tutto quello che volevo per me era un pallone. E alla fine è proprio quel pallone che mi ha cambiato la vita”. E dal traffico di droga alla nazionale olandese, la vita è cambiata eccome!

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