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·21 ottobre 2025

Lazio, è tornato "Muro" Gila? Contro la Dea prestazione da big

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A Bergamo la Lazio ha ritrovato una certezza che sembrava smarrita: un difensore che sa tenere in piedi la squadra anche nei momenti di tempesta. Mario Gila ha disputato una partita da grande, sicuramente una delle migliori da quando è a Roma. Attento, pulito e sempre nei tempi giusti.

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Gila - Via onefootball (Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)


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Nel post gara, il difensore classe 2000 aveva commentato ai microfoni di Dazn: "Questa squadra deve imparare un po’ a saper soffrire come abbiamo fatto oggi, è stata una partita importante. Ci dobbiamo abituare a fare prestazioni così. Peccato per il risultato, ma l’esempio che dobbiamo seguire fino alla fine è questo per cercare di strappare punti importanti".

I numeri parlano chiaro: 8 rinvii, 4 intercetti, 6 contrasti, un tackle da ultimo uomo. Ma soprattutto 74 tocchi con l’85% di precisione nei passaggi e 7 duelli a terra vinti su 7. Statistiche da leader, non da gregario. E infatti a Bergamo Gila è stato il perno di una difesa che ha retto l’urto dell’Atalanta come raramente si era visto in questa stagione (anche grazie a un prodigioso Provedel, miracoloso sul tiro di Lookman, deviato in area di rigore dal ginocchio di Marusic).

Gila: “Abbiamo saputo soffrire”

"Un punto importantissimo", aveva poi aggiunto. "Sapevamo fosse difficile, nel secondo tempo hanno dimostrato che la qualità non è poco, abbiamo sofferto parecchio e saputo soffrire, dobbiamo abituarci a fare questa face in maniera eccellente e prendere questa partita come esempio".

Contro l’Atalanta, il difensore iberico ha inoltre mostrato maturità, concentrazione, e anche una sorprendente sicurezza nell’impostare. Non si è limitato a spazzare via: ha scelto tempi e linee di passaggio, dando respiro all’azione.

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"È vero che il metodo di gioco di Sarri aiuta perché è molto più ordinato", aveva poi commentato a Lazio Style Radio, "ma credo che l’essere più compatti sia un fattore psicologico. Ci sono squadre di bassa classifica che dimostrano compattezza difensiva, non dipende dalla qualità dei giocatori. È una cosa psicologica e ci aiuterà a fare punti in stadi molto difficili".

È tornato “Muro” Gila?

"Muro Gila", lo chiamavano i tifosi qualche tempo fa. Sembrava un nomignolo da social, passeggero, e invece a Bergamo ha riacquistato senso. Nel prossimo appuntamento, per Mario e compagni ci sarà un'altra grande occasione per mettersi in mostra: all'Olimpico arriverà infatti la Juventus di Tudor, già al bivio dopo l'ultimo passo falso a Como e in cerca di riscatto. E l'ex Madrid già ha avvisato: "Noi dobbiamo essere pronti. Dobbiamo vincere, quei punti ci servono per andare avanti". E se la Lazio vuole farlo, ripartendo da basi solide, può cominciare proprio da lui: da Mario Gila.

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