Lazionews24
·11 ottobre 2025
Lazio-Flaminio, Lotito pone le sue condizioni: presenterà il progetto solo se… La situazione

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·11 ottobre 2025
Il sogno di una nuova casa per la Lazio, un progetto che il presidente Claudio Lotito porta avanti da anni, è indissolubilmente legato al futuro dello storico Stadio Flaminio. L’ambizioso piano di riqualificazione, tuttavia, è appeso a un filo: la decisione di Roma Capitale. L’intero progetto, infatti, può decollare solo se il Campidoglio concederà al club biancoceleste o la proprietà dell’impianto o, in alternativa, il diritto di superficie sull’area circostante.
Su questo punto, come riporta il Corriere della Sera, la posizione del patron laziale è intransigente. Di fronte a un investimento colossale stimato in circa 430 milioni di euro, Lotito non è disposto ad accontentarsi di una semplice concessione a lungo termine. Per il presidente, un impegno finanziario di tale portata richiede garanzie assolute e un controllo diretto sull’asset. A sostegno della sua richiesta, Lotito porta esempi concreti dal panorama del calcio italiano e non solo. Fa leva sul precedente della Roma, che per il suo futuro stadio a Pietralata otterrebbe il diritto di superficie, ma anche e soprattutto sui modelli di stadi di proprietà come il Bluenergy Stadium dell’Udinese e il Gewiss Stadium dell’Atalanta.
Un altro caso cruciale è quello di Milano: inizialmente si parlava di una concessione per il nuovo San Siro, ma ora Inter e Milan si stanno muovendo per acquisire la piena proprietà dell’area. Per Lotito, questi esempi tracciano una linea chiara: per un progetto così imponente, la proprietà non è un’opzione, ma una necessità.
Al momento, la situazione è in una fase di stallo strategico. La tanto attesa conferenza dei servizi, che avrebbe dovuto iniziare entro metà giugno, non è ancora partita. Lotito, che deve ancora presentare il piano economico-finanziario asseverato, sta agendo con cautela. Prima di formalizzare il progetto, vuole ridurre al minimo il rischio di un possibile rifiuto da parte delle Sovrintendenze, un ostacolo significativo data la natura storica e vincolata dell’impianto.
Il presidente ha però messo in chiaro le sue condizioni: si andrà avanti solo con la proprietà o il diritto di superficie. La palla, dunque, passa ora interamente nelle mani del Campidoglio. L’amministrazione capitolina è chiamata a una valutazione complessa, che non riguarderà solo la fattibilità del progetto di riqualificazione, ma anche la volontà politica di accogliere le richieste, non negoziabili, del presidente della Lazio. Il futuro del Flaminio e la nuova casa dei biancocelesti dipendono dalla loro risposta.