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·15 ottobre 2025

Lazio in emergenza, Sarri si reinventa: nuovi moduli e scelte tattiche per restare competitivi

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Non c’è tempo per desideri o sogni, al momento questa Lazio ha bisogno solo di tanto realismo. Sarri, dopo aver scoperto del blocco di mercato, ora non vuole illudere i tifosi di poter compiere un miracolo e l’obiettivo non può essere l’Europa, ma assoluto traghettare questa squadra al sicuro, sperando poi negli investimenti di Lotito fra gennaio e giugno per un rilancio vero.

Il lavoro e le idee di Sarri

Il tecnico si aggrapperà, nei prossimi difficili mesi, al carattere e all’orgoglio emerso dentro lo spogliatoio e in campo nelle ultime cinque giornate, dopo la disfatta di Como. Dopo i quattro punti raccolti prima della sosta contro Genoa e Torino, adesso occorrerà prepararsi al meglio per i due big match contro l’Atalanta e Juventus. La strategia forzata, intanto, è ripartita dai reduci Pedro e Dia, all’attacco del derby, sperando in un risultato diverso da quello della nostra cittadina. Alla settima giornata, il comandante potrebbe schierare il quarto modulo alternativo, dovendo ancora fare i conti contanti giocatori i box: dopo il 4-3-3, il 4-4-2 e il 4-2-3-1, ecco che si potrebbe optare per il 4-4-1-1. Almeno il centrocampo può essere, infatti, ripristinato, grazie al ritorno, dopo due giornate di squalifica, di Guendouzi.


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I problemi rimangono in attacco

Come riporta Il Messaggero, il problema principale rimane in attacco dove rimangono infortunati Zaccagni, più precisamente alle prese con uno stiramento, e Castellanos con uno strappo. Sarri sa bene che, a 38 anni, Pedro non può fare tutta la fascia e sta, quindi, escludendo un modo per farlo convergere verso il centro e regalargli spazio davanti alla porta.  Si ripartirebbe sempre da un 4-3-3 in cui lo spagnolo agirebbe più sulla tre quarti in fase di possesso, con Basic pronto ad allargarsi a sinistra, trasformando lo schieramento in un 4-4-1- più equilibrato. Questa idea permetterebbe al mister di non rinunciare a Cancellieri a destra, mentre Isaksen non viene particolarmente considerato come vice Zaccagni per il lavoro dispendioso che dovrebbe portare alla squadra e essendo le sue condizioni non ancora al top. Altro rebus in attacco è Dia, gestito per i soliti dolori alla caviglia destra, ma già ieri che è stato a mezzo servizio è pronto a rientrare entro domani in gruppo. Saranno decisivi questi ultimi quattro giorni per valutarlo e riabilitarlo: altrimenti rimarrebbe solo la soluzione Noslin, galvanizzato dal rigore conquistato nell’ultimo turno contro il Torino, ottenuto anche grazie ad al carattere giusto. Sarri vuole subito ritrovare una maggiore solidità in difesa dove serviranno ordine e organizzazione, i ripiegamenti costanti delle ali e far recuperare subito Marusic e uno fra Pellegrini e Tavares, al rientro dal Portogallo.

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