Lazio, Isaksen duro contro Tudor: “Voleva che andassi via, mi disse che ero inadatto” | OneFootball

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·12 ottobre 2024

Lazio, Isaksen duro contro Tudor: “Voleva che andassi via, mi disse che ero inadatto”

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Continua il grande momento della Lazio, che alla seconda sosta per le nazionali si trova al quarto posto in classifica, a tre punti dalla vetta. Dal ritiro della nazionale danese ha parlato Isaksen, uno dei protagonisti di questo ottimo inizio di campionato, scagliandosi sul suo ex allenatore Tudor.

Direttamente dal ritiro della sua nazionale, ha parlato il danese Gustav Isaksen. L’esterno della Lazio è uno dei protagonisti di questo inizio di stagione, in cui ha contribuito con 1 gol e 1 assist, entrambi in campionato. L’esterno classe ‘01 ha trattato vari temi, dal rapporto complicato con l’ex allenatore Tudor a quello con l’attuale mister Baroni.


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Isaksen: “Con Baroni le cose sono cambiate”

Le parole del danese al periodico Tipsbladet: “Penso che alla Lazio stia andando bene. Mi sento a mio agio e sento molta fiducia da parte del mio allenatore. Abbiamo apportato alcune modifiche alla nostra squadra rispetto alla scorsa stagione e credo che stiamo andando bene. Siamo partiti con tante vittorie e stiamo giocando un calcio davvero divertente. Rispetto all’anno scorso sono diventato un po’ più forte fisicamente. Soprattutto dal punto di vista tattico, poi, ora mi muovo molto meglio, ho imparato a mettermi nelle posizioni giuste. Più si gioca, ovviamente, e più si acquisisce esperienza. Io arrivavo dal Midtjylland, che ha tifosi incredibili che stanno sempre vicino alla squadra, ma alla Lazio è stato un mondo completamente diverso. Si sente che per loro il club significa tutto. È quasi una questione di vita o di morte. Quando si vince una partita è una figata, ma quando si perde una partita l’atmosfera è davvero brutta. È la vita di tutti i giorni, ormai: per la maggior parte tutto dipende dai risultati e dalle nostre prestazioni.”

Infine, le parole su Tudor: “Tudor voleva che andassi da un’altra parte e che arrivassero altri giocatori. È stata una situazione difficile perché era il mio sogno essere lì alla Lazio, era il club che avevo scelto. Lui mi ha detto che non ero adatto

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