Lazio, la vera emergenza è davanti: l’attacco non segna, la rete sembra stregata e la squadra fatica a ritrovare concretezza | OneFootball

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·15 novembre 2025

Lazio, la vera emergenza è davanti: l’attacco non segna, la rete sembra stregata e la squadra fatica a ritrovare concretezza

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Lazio, l’allarme arriva dall’attacco: i gol non arrivano più e la squadra rischia di smarrire la propria identità offensiva

La fotografia più nitida del momento offensivo della Lazio è racchiusa in un numero: sei partite su undici senza segnare. Più della metà del campionato trascorsa senza gol, un dato che pesa e che racconta di una squadra che ha smarrito la propria identità offensiva, incapace di trasformare il gioco in concretezza. Non si tratta soltanto di una questione statistica, ma della conseguenza di un reparto avanzato che non riesce a incidere, con centravanti privi di continuità e di personalità.

Sarri, dall’inizio della stagione, ha provato ogni soluzione possibile. Ha ruotato interpreti, modificato movimenti, cercato alternative per mascherare l’assenza di un vero uomo d’area. I numeri, però, restano impietosi. Castellanos, prima dell’infortunio, aveva segnato appena due reti: poco, ma comunque un segnale di crescita. Dia, chiamato a sostituirlo, non ha saputo sfruttare l’occasione, fermandosi a un solo gol e a pochissime conclusioni, con movimenti spesso lontani dalla porta. Nemmeno l’adattamento degli esterni al centro ha invertito la tendenza: Pedro è ancora a secco, alternando lampi di tecnica a difficoltà nel reggere il ruolo di punta pura, mentre Noslin, pur mostrando vivacità, resta distante dal gol. Cancellieri non è stato provato da “nove”, scelta tattica di Sarri che lo considera utile in campo aperto ma non contro difese chiuse.


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La produzione offensiva è così sorretta quasi interamente dagli esterni: Cancellieri, Zaccagni e Isaksen hanno firmato oltre metà delle reti stagionali, un contributo prezioso ma insufficiente per una squadra che ambisce a ben altri traguardi. Ora serve un salto di qualità immediato. Sarri dovrà continuare a inventare soluzioni fino a gennaio, quando il mercato potrebbe offrire rinforzi, se arriverà il via libera. Nel frattempo, la Lazio deve ritrovare la propria anima offensiva: il gioco c’è, ma manca la concretezza. E senza concretezza, anche le idee migliori restano incompiute.

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