DirettaCalcioMercato
·17 novembre 2024
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Mattia Zaccagni ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport, parlando del suo futuro e ripercorrendo alcune tappe importanti della sua carriera.
La Lazio sta vivendo un grande momento di forma, uno dei protagonisti di questo inizio di stagione è senza dubbio Mattia Zaccagni. L’esterno ex Verona, intervistato al Corriere dello Sport, ha parlato del suo futuro e dei suoi obbiettivi in Nazionale, percorrendo anche alcune tappe importanti del suo passato.
“Mi sono fatto le ossa in C e in B. Ho raggiunto la consapevolezza, mi fa sentire sereno, è stato lo step mentale per diventare completo”.
Zaccagni ha parlato di tutto il suo amore per la Lazio: “È bello e coinvolgente vincere all’Olimpico, la Curva e tutti i tifosi trasmettono passione, voglia di indossare la maglia. C’è grande passione in campo. Giocare per la Lazio è diverso. Ti fa stare dentro la passione dei tifosi. Ti porta a essere tifoso di questa storia e di questa maglia. Mi sono affezionato a questo club, ho anche la responsabilità della fascia. Mi sento di aiutare i ragazzi più giovani. Non ne sapevo nulla. Quando Baroni mi ha comunicato la decisione ero veramente contento, orgoglioso e voglioso di indossare la fascia”.
Sul futuro: “La fascia la indosso e la indosserò a modo mio, con tutto me stesso. Ho quasi trent’anni e cinque di contratto. Qui sta bene la mia famiglia, siamo contenti, per ora non ho altro futuro che la Lazio”.
Su Nuno Tavares: “Un altro po’ e Tavares butta giù anche a me. Grande giocatore, ci dà tanta qualità, forza. Stiamo cercando di sfruttare le sue doti e i frutti si vedono”.
Ha parlato del nuovo allenatore Baroni: “Partiamo dal lavoro della società, il mercato di rinnovamento. E Baroni da subito ci ha dato una grande carica, serenità, la scelta dell’allenatore è stata fondamentale. Non ha mai sbagliato un discorso? E non ha mai sbagliato a preparare una partita, non ci riempie di indicazioni tecniche o tattiche, ci dà quelle che servono. Eravamo carichi, curiosi di scoprire Baroni. È stato un impatto piacevole. Ci ha immersi in tanto lavoro, in tanti allenamenti a grande intensità, questo ci ha portati nella condizione di sfruttare il suo gioco”.
Non ha dimenticato il suo precedente allenatore, Maurizio Sarri: “Mi ha voluto alla Lazio, gliene sarò sempre grato. Mi ha insegnato come difendere, come attaccare la porta e come gestire il possesso”.