Footbola
·9 giugno 2019
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·9 giugno 2019
La presenza di nazioni molto estese ha fatto sì che il Sud America avesse grossi problemi organizzativi per la preparazione del proprio massimo torneo continentale. Solo dieci le nazionali affiliate alla Conmebol, un numero che non permette di organizzare facilmente una manifestazione calcistica e così ecco che dal 1993 a ogni edizione ci devono essere almeno due inviti per arrivare a dodici squadre nel torneo, tranne nel 2016 dove le squadre furono sedici. Il continente più gettonato è chiaramente stato il Nord America e su tutte una presenza fissa è sempre stato il Messico, la nazione più sudamericana tra quelle della parte centrosettentrionale. Dal 1993 è sempre stato presente e farà molto strano non vederla nella prossima edizione. La Gold Cup è alle porte e per il “Tricolor” è da sempre la competizione più importante assieme al Mondiale e la mesta eliminazione in semifinale due anni fa ha fatto sì che la federazione declinasse l’offerta per dedicare anima e corpo al riprendersi lo scettro di campione del Nord America. La decisione ha lasciato sorpresi, ma relativamente dato che i messicani da anni presentavano con una squadra B, se non addirittura C, in Copa América per tenere le stelle nella Gold Cup. In passato però la squadra puntava moltissimo su questa competizione e arrivò per ben due volte in finale, nel 1993 e nel 2001 venendo fermata però sempre da due conoscenze del calcio italiano. La prima volta fu una doppietta di Gabriel Omar Batistuta a regalare il titolo all’Argentina a Guayaquil in Ecuador, mentre nella seconda l’uomo vittoria fu Iván Ramiro Córdoba che diede il primo titolo sudamericano alla Colombia.
Le ultime edizioni hanno portato in Copa América altre tre squadre del centro America, ma i risultati son stati deludenti. La Giamaica ha debuttato nel 2015 e si è ripresentata nel 2016 ma in sei partite non è riuscita nè a portare a casa un punto e nemmeno a segnare un gol. Estremamente negativa anche la partecipazione di Haiti sempre in occasione della Copa del Centenario con zero punti e dodici gol presi in tre partite mentre chi si difese con onore fu Panama. Inserita in un girone infernale con le future finaliste Cile e Argentina riuscì a vincere la prima partita con la Bolivia e dopo il pesante 5-0 contro l’Albiceleste provò a infastidire la “Roja” nell’ultima partita che però vinse per 4-2 nonostante l’iniziale vantaggio panamense.
A fare compagnia ai “Samurai Blu” ci sono i campioni d’Asia del Qatar al loro primo invito. La grande vittoria continentale ha dato forza e coraggio alla nazionale che ora cercherà di prepararsi al meglio per i suoi primi mondiali nel 2022. Sembra la Cenerentola annunciata del torneo ma occhio a non sottovalutarla perché l’importante lavoro di Félix Sánchez ha dato ai “Marroni” un’abilità tattica non indifferente. La quarantaseiesima edizione della Copa América si avvicina sempre di più e chissà se Giappone e Qatar riusciranno a scrivere altre importanti pagina di storia di questo splendido torneo.