Lecce storico e stoico all’Olimpico strappa la salvezza all’ultima giornata; Lazio, delusioni e fischi | OneFootball

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·26 maggio 2025

Lecce storico e stoico all’Olimpico strappa la salvezza all’ultima giornata; Lazio, delusioni e fischi

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Il Lecce conquista la salvezza al termine di una sfida storica e stoica: in 10 contro 11 batte la Lazio e li estromette dalle coppe

Il Lecce entra nella storia e firma una salvezza epica all’Olimpico, battendo la Lazio per 1-0 nonostante l’inferiorità numerica per un tempo intero. Mai prima d’ora il club salentino era riuscito a mantenere la categoria per tre stagioni consecutive in Serie A: il traguardo arriva al termine di una gara di sacrificio, cuore e grande organizzazione tattica. Il gol partita lo firma Coulibaly al 43’, approfittando di un errore in disimpegno di Gila, dopo una manovra corale da manuale. Il Lecce, inizialmente aggressivo con un 4-3-3 fluido, domina i primi minuti, colpisce al momento giusto e poi, nonostante l’espulsione di Pierotti poco prima dell’intervallo, resiste con un 4-4-1 strettissimo che regge fino al fischio finale. Decisivo il portiere Falcone, autore di almeno quattro parate miracolose su Pedro, Guendouzi, Castellanos e Dia. Ma è tutto il collettivo giallorosso a brillare: Gaspar, Baschirotto, Ramadani e lo stesso Coulibaly incarnano lo spirito di un’impresa destinata a restare negli annali.

La Lazio invece affonda nella delusione, fischiata a lungo dal proprio pubblico per aver mancato anche l’ultimo obiettivo stagionale: la Conference League sfuma per la peggior classifica avulsa rispetto alla Fiorentina. È la prima volta dopo otto anni che i biancocelesti restano fuori dall’Europa, al termine di una gara in cui mostrano tutte le lacune di una stagione negativa. Dopo un primo tempo sonnolento e superficiale, la squadra di Baroni (in tribuna per squalifica) si getta all’attacco nella ripresa con confusione e poca lucidità, vanificando l’enorme mole di gioco prodotta: 10 tiri nello specchio e 11 calci d’angolo, tutti respinti da un Lecce stoico. I cambi non incidono e, anzi, peggiorano la qualità del gioco. Nelle battute finali i biancocelesti sembrano quasi arrendersi, demoralizzati dalla prova di forza degli avversari e dai tanti errori sottoporta. L’Olimpico saluta con sfiducia e contestazione: servirà un progetto chiaro per ripartire.

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