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·23 ottobre 2025

L'ex CEO Tavares su Stellantis: possibile una scissione delle divisioni Europa e USA

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Dieci mesi dopo il suo addio, l’ex amministratore delegato di Stellantis Carlos Tavares ha affermato che l’azienda potrebbe andare incontro a una possibile scissione. In un nuovo libro, il portoghese ha sostenuto che le divisioni francese, italiana e statunitense del gruppo potrebbero essere costrette a separarsi se il produttore dei SUV Jeep e delle auto Fiat non riuscirà a resistere alle pressioni provenienti dai vari stakeholder dei suoi principali Paesi di riferimento.

All’interno di Stellantis, «temo che l’equilibrio a tre tra Italia, Francia e Stati Uniti possa rompersi», scrive Tavares nel libro pubblicato giovedì in Francia. La sopravvivenza del gruppo come azienda autonoma – scrive Bloomberg – dipenderà, secondo lui, dalla capacità del management di mantenere l’unità «ogni giorno», viste le forze centrifughe che rischiano di dividerla.


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Stellantis è nata nel 2021 dalla fusione tra Fiat Chrysler (Italia) e PSA Group (Francia). Il conglomerato controlla 14 marchi — tra cui Citroën, Opel, Dodge, Alfa Romeo e Maserati — e la sua gestione si sta rivelando complessa in un contesto di domanda stagnante, competizione crescente dei costruttori cinesi e tensioni geopolitiche in un periodo di forti trasformazioni tecnologiche per l’industria automobilistica.

Tavares, 67 anni, si è dimesso lo scorso dicembre dopo il forte calo delle quote di mercato negli Stati Uniti e in Europa, che ha provocato un crollo degli utili. Durante il suo mandato, Stellantis ha spostato la produzione e le attività di ingegneria in Paesi a basso costo come il Marocco, scelta che ha provocato l’opposizione dei sindacati e l’irritazione del governo italiano.

I continui tagli al personale e la decisione di imporre il lavoro da remoto hanno portato anche a diverse dimissioni ai vertici, con alcuni dirigenti passati al colosso cinese BYD, sempre più presente nel mercato europeo. La rigida politica di riduzione dei costi adottata da Tavares ha inoltre causato errori nella qualità dei prodotti, nella politica dei prezzi e nelle strategie di gamma.

Nel libro, Tavares ha contestato la ricostruzione degli eventi che hanno portato alla sua uscita dall’azienda. Il nuovo amministratore delegato, Antonio Filosa, che ha assunto la guida a giugno dopo una lunga ricerca, sta cercando di stabilizzare un gruppo che deve anche fare i conti con le ripercussioni dei dazi imposti dal presidente statunitense Donald Trump, i quali stanno ridisegnando gli equilibri dell’industria automobilistica globale.

Filosa, definito da Tavares una scelta «logica e razionale» per la sua successione, ha già tagliato alcuni investimenti europei e promesso 13 miliardi di dollari di investimenti negli Stati Uniti, storicamente il mercato più redditizio per il gruppo. Queste mosse, tuttavia, hanno alimentato le preoccupazioni dei sindacati francesi e italiani. Le nuove nomine ai vertici dell’azienda provengono in larga parte dalle file dell’ex Fiat Chrysler, e molti dirigenti hanno una lunga esperienza in America Latina, dove Filosa ha lavorato per anni.

Stellantis ha temporaneamente fermato diversi stabilimenti europei nel corso del mese, poiché gli impianti operano sotto la capacità produttiva. Questa settimana, Filosa ha detto ai sindacati italiani che serviranno regole europee più flessibili sulle riduzioni delle emissioni per consentire una ripresa della produzione locale. Tavares sostiene che una separazione delle attività europee e nordamericane del gruppo non sia da escludere in futuro.

«Uno degli scenari possibili, tra i molti, potrebbe essere quello in cui un produttore cinese un giorno presenti un’offerta per rilevare il business europeo, mentre gli americani riprendono il controllo delle operazioni nordamericane», ha detto. Ciò consentirebbe ai due blocchi di riconcentrarsi sui rispettivi mercati, come General Motors ha fatto negli ultimi dieci anni, ha concluso Tavares.

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