Calcio e Finanza
·15 dicembre 2025
L’Italia accelera per EURO 2032, otto stadi in corsa: le date chiave e la situazione città per città

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·15 dicembre 2025

L’Italia accelera sul fronte stadi per EURO 2032 e l’ottimismo aumenta. Dalla situazione complicata che abbiamo raccontato lo scorso agosto, infatti, negli ultimi mesi diversi tra club e comuni hanno spinto il piede sull’acceleratore per quanto riguarda i progetti degli impianti per ospitare il torneo insieme alla Turchia. Tanto che dall’unica certezza rappresentata dallo Juventus Stadium, ora sono otto gli stadi (e/o i progetti) che rientrano tra quelli che possono essere indicati dalla FIGC per la manifestazione continentale. E potrebbero anche salire, visto che ci sono alcuni potenziali candidati che stanno recuperando terreno.
Toccherà poi alla FIGC, particolarmente attiva negli ultimi mesi supportata dal Ministero dello Sport,scegliere le cinque sedi definitive da indicare alla UEFA. Le riunioni fra FIGC, Ministero dello Sport, club e comuni intanto si sono intensificate nelle ultime settimane, con approfondendimenti e aggiornamenti anche sui progetti che saranno presentati, come quello per il nuovo San Siro e per lo stadio della Roma a Pietralata.
In questo quadro la tempistica è abbastanza stretta e prevede che entro luglio 2026 debba essere fornita la documentazione da parte dei comuni alla Federcalcio, che poi entro settembre darà l’indicazione alla UEFA. E, nel cronoprogramma, è disposto inoltre che entro marzo 2027 venga dato il via anche ai lavori: si tratta di una scadenza relativa visto che l’inizio dei lavori è una scadenza non perentoria perchè la data decisiva è quella di ottobre in cui il Comitato della UEFA potrà togliere definitivamente l’asterisco sull’Italia e confermare che le gare di EURO 2032 potranno essere giocate anche nel nostro Paese. Ma su questo fronte, ora, è aumentato l’ottimismo rispetto ai mesi scorsi.
Al momento, dicevamo, sono otto gli impianti o i progetti che rispondono ai criteri della UEFA, ovverosia:
A Verona e a Genova sono state avviate le procedure per i nuovi impianti, ma restano comunque dei nodi che sembrano riguardare soprattutto l’aspetto finanziario e progettuale. Bologna ha il progetto definitivo per il rifacimento del Dall’Ara approvato dal Comune per un impianto di poco superiore ai 30mila ma rimane aperta la partita economica dove il proprietario Saputo, viste anche i positivi risultati sul campo, sembra più orientato ad investimenti sportivi che a quelli sullo stadio.
Infine, le grandi esclusioni potrebbero riguardare Napoli e Bari. In entrambi i casi si tratta di situazioniparticolarmente complesse, considerando il totale disallineamento tra Comune e club. Solo un chiarimento tra le parti e l’intervento dei due nuovi presidenti di Campania e Puglia potrebbe portare a una potenziale svolta in chiave EURO 2032, che ad oggi tuttavia sembra pressoché improbabile se non addirittura impossibile.
Entrando quindi nello specifico, ecco la situazione verso EURO 2032 degli stadi candidati ad ospitare il torneo in Italia, secondo quanto appreso da Calcio e Finanza da più parti.
Si tratta di uno stadio già pronto e che risponde a tutti i requisiti chiesti dalla UEFA. Anche se la capienza dell’impianto (42 mila posti) limita la possibilità di ospitare la finale, rimane un punto fermo essendo al momento l’impianto più europeo in Italia.
L’acquisto da parte di Inter e Milan dell’attuale Meazza e delle aree limitrofe per 192 milioni, ha sbloccato una situazione che, lo scorso agosto, si era particolarmente complicata. Dopo il rogito dello scorso novembre, ora i club sono al lavoro per stilare il piano attuativo e il Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica, con novità attese in primavera. Il progetto è stato comunque già visionato in chiave EURO 2032, ricevendo un iniziale via libera. Un progetto che quindi si è sbloccato, anche grazie alla grande volontà di Inter e Milan e del Comune di Milano di accelerare sul progetto. Ora serve anche la forza della Regione Lombardia, ma non dovrebbe essere un ostacolo. Anzi.
Dopo aver ospitato la gara di apertura (e altre gare) degli Europei 2021, l’Olimpico di Roma resta tra i favoriti per essere protagonista anche nel 2032. I vertici di Sport e Salute hanno presentato il restyling in UEFA a ottobre con buoni riscontri. Servono lavori per circa 120 milioni di euro per rispettare tutti i requisiti richiesti dalla UEFA ma essendo un impianto di proprietà dello Stato (tramite Sport e Salute) trattasi di una certezza per un piano che non può fallire.
Tra i progetti di riqualificazione, si tratta di quello più avanti, considerando che i lavori sono già cominciati, seppur non manchino i ritardi: tuttavia, l’obiettivo per la conclusione della ristrutturazione resta il 2029, in anticipo di tre anni rispetto agli Europei. È stato presentato in UEFA a fine novembre alla presenza di ARUP, progettisti e colosso delle costruzioni. I nodi sembrano riguardare solo i rapporti tra il club e il Comune, visto che in chiave EURO 2032 non preoccupa il tema della copertura finanziaria: anche la sindaca Funaro ha dato rassicurazioni in tal senso, considerando che un progetto di tale portata va portato a termine.
Un’altra situazione che è prossima a sbloccarsi. La Roma infatti prima di Natale dovrebbe presentare il progetto definitivo per il nuovo e modernissimoimpianto di oltre 65mila spettatori nell’area di Pietralata: una novità rilevante anche nella corsa per gli Europei 2032. Roma a questo punto potrebbe avere come Istanbul due stadi. Se lo può permettere.
In forte risalita, rispetto ad agosto, c’è anche il progetto del nuovo stadio del Cagliari. Solo 30 mila posti ma sufficienti per la capienza richiesta dalla UEFA. Dopo alcuni periodi di stallo a livello soprattutto politico, infatti, nelle scorse settimane è arrivato il via libera definitivo al progetto da parte del Comune concludendo l’iter autorizzativo burocratico, mentre entro fine anno è prevista la consegna del Piano Economico Finanziario da parte del club e poi si passerà alla gara d’appalto per iniziare i lavori. Non giocandoci il Cagliari i tempi di costruzione dovrebbero essere relativamente brevi (stagione 2029-2030).
La novità delle ultime settimane riguarda il nuovo Arechi a Salerno, dove nelle scorse settimane sono ufficialmente iniziati i lavori di ristrutturazione dell’impianto totalmente finanziato per 150 milioni dalla Regione Campania, con la demolizione della Curva Nord. La capienza di 30mila spettatori e una zona ad alto flusso turistico, infatti permetterebbe a Salerno e all’Arechi di rispettare i criteri UEFA.
La grande novità però potrebbe arrivare dalla Sicilia. La volontà del Palermo e del City Football Group è infatti quella di investire pesantemente sul Barbera, in modo da renderlo idoneo per ospitare gli Europei 2032 e il Comune è pronto a dare carta bianca. Lo scorso 3 dicembre, infatti, è andato in scena un vertice al Ministero dello Sport tra il ministro Abodi, la FIGC, il commissario Sessa, il City Football Group rappresentato dal ceo Soriano, il presidente del Palermo Mirri e il sindaco di Palermo Lagalla: un incontro da cui è uscita una linea univoca, secondo cui la città di Palermo non può permettersi di perdere l’opportunità degli Europei. La volontà di investire c’è (dimostrata anche dalla scelta di Populous per disegnare il nuovo stadio), quella politica pure: il Sud Italia potrebbe così essere rappresentato da Palermo negli Europei 2032.









































