L’Italia e l’incubo Coppa del Mondo: 4.000 giorni fa l’ultimo gol e l’ultima vittoria ai Mondiali | OneFootball

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·28 maggio 2025

L’Italia e l’incubo Coppa del Mondo: 4.000 giorni fa l’ultimo gol e l’ultima vittoria ai Mondiali

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Quattromila giorni. È il tempo che separa da un momento che oggi ha quasi il sapore della preistoria calcistica: l’ultimo gol e l’ultima vittoria dell’Italia ai Mondiali. Era il 14 giugno 2014, al minuto 50 di una sfida tesa e vibrante contro l’Inghilterra nella fase a gironi dei Mondiali in Brasile. A segnare fu Mario Balotelli, di testa, su un cross perfetto di Antonio Candreva. Un lampo che allora sembrava aprire una nuova era, e che invece ha segnato l’inizio di un incubo lungo più di un decennio.

Da quel gol e da quella vittoria, il silenzio. L’Italia avrebbe chiuso quella fase a gironi con due sconfitte, entrambe senza segnare: 1-0 contro il Costa Rica e 1-0 contro l’Uruguay, una partita ricordata più per il morso di Suárez a Chiellini che per meriti sportivi. Gli Azzurri uscirono mestamente già nella fase iniziale, come accaduto anche quattro anni prima in Sudafrica.


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Poi, il buio. La mancata qualificazione ai Mondiali del 2018 in Russia dopo il pareggio senza gol a Milano contro la Svezia nei playoff. Un disastro sportivo che sembrava irripetibile, e che invece è stato replicato quattro anni dopo, quando l’Italia campione d’Europa in carica si è fatta estromettere dalla Macedonia del Nord nelle qualificazioni per Qatar 2022.

E oggi, 28 maggio 2025, mentre ricorre questa cifra simbolica – 4.000 giorni esatti – l’Italia guarda al futuro con un senso di preoccupazione e anche quasi di inquietudine, visti i precedenti. A inizio giugno gli Azzurri affronteranno la Norvegia di Haaland in trasferta, in una gara che potrebbe valere un pezzo decisivo della qualificazione ai Mondiali del 2026.

Una nuova mancata qualificazione significherebbe una terza assenza consecutiva: un evento senza precedenti nella storia della Nazionale, che porterebbe conseguenze tecniche, istituzionali e culturali pesantissime. La squadra oggi guidata da Luciano Spalletti è chiamata così non solo a vincere, ma anche a scrollarsi di dosso il peso della sua lunga assenza dal palcoscenico più importante.

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