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·5 febbraio 2025

LIVE – Manna: “Kvara? Non eravamo ricattati, ma quasi. Con Danilo era tutto fatto poi…”

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Giovanni Manna ha parlato oggi in conferenza stampa, affrontando temi importanti legati al presente e al futuro del Napoli.

LIVE – Manna: “Kvara? Non eravamo ricattati, ma quasi. Con Danilo era tutto fatto poi…”

Di seguito le dichiarazioni di Giovanni Manna, direttore sportivo del Napoli, in conferenza stampa: “Ci tenevamo a chiarire alcune dinamiche che possono sembrare non corrette. Ci mettiamo la faccia con tutta trasparenza. Ringraziamo Kvara per quello che ha fatto per il Napoli e per quello che ha dato. Abbiamo provato a sanare una situazione complicata, ma ci siamo visti costretti a fare questa cessione. Non eravamo ricattati, ma quasi Abbiamo trattato il rinnovo fino a 20 giorni prima. Poi le dinamiche e la volontà del giocatore ci ha portato a fare una cosa diversa. Il sostituto di Kvaratskhelia? Abbiamo provato a sostituire Kvara in modo adeguato, ma non siamo riusciti a concretizzare delle rattative che avevamo perchè i parametri a gennaio sono diversi. Difficile che i calciatori forti si spostino a gennaio. Poi alcuni valori non erano in congrui rispetto ai nostri standard, soprattuto per i livelli salariali. I rinnovi? Quello di Olivera è praticamente fatto, ha voluto fortemente rinnovare. Come lo vuole Meret, non siamo lontanti. A dicembre ci siamo detti che ci saremmo rivisti dopo il mercato per star tranquilli. Siamo tranquilli e ci rivediamo con l’entourage nelle prossime settimane. Anguissa ha un contratto con due anni di opzione. Abbiamo parlato con loro per fare un nuovo contratto e lo rifaremo nei prossimi mesi perché lo merita. Non abbiamo l’urgenza ma è un calciatore che merita e che vuole restare a Napoli. Su Danilo? Con lui avevamo un accordo, avevamo definito praticamente tutto. Ci aspettavamo arrivasse nei giorni successivi. Poi ha fatto una scelta professionale e di vita diversa. Ci sono anche gli aspetti umani che vanno presi in considerazione. Pensavamo di riuscirci poi purtroppo è andata così. Poteva darci un contributo importante. Per Comuzzo avevamo pensato di fare un investimento sul futuro. Ci permetteva di mandare a giocare Rafa Marin, avevamo un accordo, aspettavamo il difensore. Abbiamo fatto un’offerta reale, ne abbiamo fatta un’altra, ci eravamo spinti già oltre al valore del calciatore. Nel mercato di gennaio i giocatori li paghi il 15/20% in più. Ma non siamo riusciti a portarla a termine. Dispiace che sia stato tutto così mediatico. Conte? Con il mister ci siamo confrontati, chiaro che non siamo contenti, io per primo. Le aspettative della gente a volte sono troppo alte, e le abbaimo creato anche noi. Ma siamo consapevoli di avere un gruppo che è in grande crescita e non dobbiamo sminuirlo. Le strategie sono sempre convergenti, non c’è da risanare niente tra noi e Conte. Stare qui a parlare di mercato sminuisce quanto fatto finora. La squadra era arrivata decima, abbiamo completato l’organicco e che grazie al lavoro di tutti ha consolidato una posizione che è in linea con il nostro obiettivo, ovvero rientrare nelle competizioni europee. Quando si parte con un progetto nuovo, una realtà come Napoli può essere vista di passaggio. Ma passa attraverso tanti altri aspetti, non solo del campo. I risultati che stiamo avendo ci fa pensare che abbiamo accelerato il percorso, ma non sempre è così. Potevamo fare meglio e mi assumo le responsabilità, è stato difficile. Ma finita questa conferenza il discorso è chiuso, vogliamo che si parli del campo. Per il post Kvara? Ce ne sono stati tanti che non sono usciti. Garnacho lo abbiamo trattato anche prima della partenza di Kvara. Abbiamo fatto un’offerta importante andando vicino alle richieste dello United. Il giocatore voleva essere accontentato economicamente, ma non l’ho trovato corretto nei confronti degli altri giocatori. Abbiamo un livello medio salariale. Adeyemi? avevamo una bozza di accordo con il Dortmund. Siamo stati lì, abbiamo parlato ma il calciatore non era sicuro e non è voluto venire adesso. Non abbiamo voluto insistere. Tutti i calciatori che sono arrivati da quest’estate hanno voluto fortemente venire a Napoli. Se io devo convincere un giocatore a venire, con un’alta posizione e con uno dei migliori allenatori al mondo, non vieni. I giocatori importanti sono difficile che saranno lasciati partire. I soldi delle varie cessioni verranno rinvestiti per completare la rosa in vista della prossima stagione. Con Saint-Maximin problemi burocratici, anche pretese del club saudita che nè noi nè il Fenerbahce poteva accontentare. A gennaio di grandi investimenti non se ne fanno, tolte le big mondiali come City e Psg. Kvaratskhelia lavora col Psg da maggio dell’anno scorso. Non l’abbiamo ceduto, abbiamo ricevuto più offerte prima per lui, poi per due. Non volevamo perdere il nostro miglior giocatore per dare un segno di forza e coerenza. Poi nei successivi mesi abbiamo dato il massimo, non ci siamo riusciti non solo per volontà nostra, anzi. Poi siamo stati costretti a fare un’operazione che si è presentato l’1 gennaio. La sua situazione con il Lipsia sono dinamiche di altre club. Non è vero che non ha passato le visite. Un po’ indietro lo fisicamente è per i nostri parametri, lavoriamo in un certo modo. Ha bisogno di un po’ di tempo per rientrare in condizione. Noi lavoriamo per caratteristiche. Garnacho è stato veramente credibile, siamo stati vicini, così come con Adeyemi. Non vogliamo creare aspettative e buttare fumo negli occhi. Dispiace che tutto quello che proviamo a fare esce, probabilmente siete bravi. Quando le cose cambiano in corso mi dispiace. Anche quest’estate ci sono state forzature. Rimaniamo concentrati e non perdiamoci nella negatività. Rafa Marin? Era entrato in rosa per sostituire Ostigard, è un giocatore sul quale abbiamo investito. Oggettivamente abbiamo in rosa dei calciatori che stanno dimostrando un livello alto, normale che faccia fatica. Ha bisogno di ambientarsi, anche se sono passati sei mesi. Avevamo i documenti pronti con il Villarreal. Poi non ci sono state più le condizioni e abbiamo proseguito in questa direzione. Deve continuare a lavorare ogni giorno come fosse la partita della domenica. Scendiamo in campo in 11 ma siamo tutti quanti. Su Yeremay? Abbiamo visto, come tanti su cui ci siamo informati. Napoli preso per il ‘collo’ sul mercato? Presi per il collo è un termine forte e scorretto. Normale che se hai disponibilità il prezzo sale. Il mercato estivo è diverso, ci sono più giocatori disponibili, dinamica che abbiamo già attraversato. Non è corretto uscire dai nostri parametri e iper valutare un calciatore. La nostra realtà è questa. C’è ambizione, le aspettative della piazza sono alte. Siamo tranquilli, sappiamo quale è il nostro obiettivo. Non dico che non dobbiamo sognare. Ci tengo a calmare gli animi. Tutti sappiamo quello che dobbiamo fare e stiamo lavorando per arrivarci”. Ci sono club che possono fare delle cose e noi noi perchè non è corretto farle per la nostra storia e i nostri valori. Non faremo operazioni per accontentare la piazza. A Napoli sono arrivato a giugno. Abbiamo preso il miglior allenatore e ci siamo allineati. Abbiamo consegnato la squadra vera l’ultimo giorno di mercato. Aspettavamo l’uscita di Osimhen. Le scelte erano state fatte da 20/30 giorni, aspettavamo la disponibilità economica e poi il presidente ce l’ha data. Quest’anno possiamo arrivare in modo diverso perchè la cessione di Kvaratskhelia ci aiuta. Possiamo programmare in anticipo, con un allenatore che conosce la rosa. Partiamo in vantaggio. Dobbiamo essere organizzati, precisi e puntuali, lavorando fin da ora per il prossimo mercato. A Kvaratskhelia avremmo potuto provare negli anni precedenti a rinnovare il contratto per proteggerci da alcune dinamiche extra calcio che si sono presentate e ci hanno obbligato a cederlo. Quando un giocatore vuole andare via è difficile convincerlo a restare. Perchè dobbiamo tenere un giocatore che qui non ci voleva stare. Chiunque sta qui deve volerlo. Deve avere la volonrà di sacrificarsi tutti i giorni. Questi valori devono essere alla base, se vengono meno non ha senso perseguire delle cose che non danno nulla. Tanto vale lasciarli andare. Non piace costringere le persone. Come se marito e moglie non si amano più, divorziano. Conte si è speso in prima persona per provare a convincerlo. Bisogna fare le cose con i tempi giusti. Andava rinnovato quando si era capito che fosse stato al centro del progetto.

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