Juventusnews24
·4 agosto 2025
Lookman Juventus, l’AD dell’Atalanta Luca Percassi chiarisce: «L’Atalanta si era ripromessa di cederlo a due condizioni da me richieste». L’annuncio rischia di proiettarlo fuori dalla Serie A!

In partnership with
Yahoo sportsJuventusnews24
·4 agosto 2025
Oggi, lunedì, 4 agosto 2025 al Centro Sportivo Bortolotti di Zingonia è stato presentato in conferenza stampa il nuovo portiere dell’Atalanta Marco Sportiello. Nel corso di questo evento è stata sollevata la questione Lookman attraverso le parole di Luca Percassi. Ecco cos’ha detto l’AD dell’Atalanta sull’obiettivo del calciomercato Juventus, che rischia di allontanarsi dall’Inter.
PAROLE – «L’anno scorso a fronte di un’offerta di 20M dal PSG il giocatore ci aveva chiesto di essere ceduto. L’Atalanta si era ripromessa di accontentarlo in questa sessione di mercato a due condizioni chieste da me: l’offerta doveva arrivare da un Super top club europeo e che non sarebbe andato a vestire un’altra maglia diversa da quella dell’Atalanta in Italia. Oggi la situazione è ben diversa, ma siamo sempre attento a valutare tempi e valori d’uscita dei giocatori».
Ademola Lookman non ha dubbi sul suo futuro. Vuole andare via dall’Atalanta e lo ha manifestato attraverso queste parole espresse in una lettera social.
PAROLE – «Spero di lavorare insieme al club per trovare al più presto una soluzione amichevole per tutte le parti. Negli ultimi tre anni all’Atalanta, ho dato assolutamente tutto. Non solo come calciatore, ma come persona. Ho sempre indossato questa maglia con orgoglio e ho cercato di rappresentare questo club e la città di Bergamo con cuore, passione e dedizione. Sono venuto qui con la speranza di aiutare questo club speciale a crescere e, insieme, abbiamo creato ricordi che rimarranno con me per sempre. Vincere l’Europa League e trovarmi fianco a fianco con i miei compagni quella notte a Dublino, a festeggiare con i nostri tifosi, è stato uno dei momenti più orgogliosi della mia carriera finora. Mi vengono ancora i brividi a pensarci.
L’Atalanta, e soprattutto i suoi tifosi, sono diventati una parte di me. Questo posto mi ha fatto sentire a casa fin dal momento in cui sono arrivato, e ho sempre cercato di ripagare quell’affetto, anche nei momenti in cui le cose non sono state facili dietro le quinte.
È questo che rende così difficile scrivere queste parole. Ho amato ogni momento, ma sento che ora, dopo tre anni meravigliosi a Bergamo, sia il momento giusto per andare avanti e vivere una nuova avventura. In passato, numerosi club si sono fatti avanti con l’Atalanta e io sono sempre rimasto fedele. Tuttavia, io e la proprietà del club eravamo d’accordo che questo fosse il momento giusto e il club era stato chiaro con me che, se fosse arrivata un’offerta congrua, mi avrebbero permesso di trasferirmi.
Nonostante sia ora arrivata un’offerta in linea con quanto credo fosse stato discusso, purtroppo il club sta bloccando questa opportunità per ragioni che non comprendo. Di conseguenza, e dopo molti mesi di promesse non mantenute e quello che ritengo sia stato un trattamento inadeguato nei miei confronti, sia come essere umano che come calciatore professionista, sento purtroppo di non avere altra scelta se non quella di denunciare ciò che ritengo giusto e sento che la misura sia colma. Posso confermare di aver presentato una richiesta di trasferimento formale.
Anche durante i momenti estremamente difficili che ho sopportato, molti dei quali sono rimasti privati e confidenziali, ho sempre cercato di mettere il club, i tifosi e la squadra al primo posto e speravo che non si arrivasse a questo, ma purtroppo sento che ora ci siano poche alternative.
Ai tifosi – il cuore pulsante di questo club – voglio dire questo: sono sinceramente dispiaciuto che si sia arrivati a questo punto. Spero possiate comprendere questa situazione incredibilmente difficile. Si tratta semplicemente di lottare per ciò che ritengo giusto ed equo. Il supporto che mi avete sempre dato è stato incredibile e il legame che abbiamo creato insieme è speciale.
Con affetto e gratitudine, Ademola».