Calcio e Finanza
·7 ottobre 2025
L’Ue difende il modello sportivo europeo: no a Superlega e partite all’estero

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·7 ottobre 2025
Il Parlamento europeo ha approvato nella giornata odierna una storica risoluzione sul “Ruolo delle politiche dell’Ue nel rafforzare il Modello Sportivo Europeo”, riaffermando la centralità di uno sport fondato su solidarietà, merito sportivo, sostenibilità e inclusione, e respingendo ogni progetto di competizioni “separate” o guidate unicamente dal profitto.
Il testo, promosso dall’eurodeputato polacco Bogdan Zdrojewski, sottolinea che lo sport è un bene pubblico europeo e un elemento essenziale della coesione sociale, economica e culturale del continente.
La risoluzione ha ribadito che l’accesso alle competizioni europee deve avvenire in base ai risultati ottenuti sul campo e che i campionati nazionali devono restare ancorati ai propri territori. Viene confermato il principio di solidarietà economica tra sport professionistico e dilettantistico, con la richiesta alla Commissione europea di potenziare i meccanismi di redistribuzione finanziaria e di garantire che una parte dei ricavi torni a beneficio delle comunità sportive locali.
Il Parlamento ha invitato inoltre Bruxelles a rafforzare il programma Erasmus+ per lo sport e a creare nuovi fondi destinati a infrastrutture accessibili e sicure, in particolare nelle aree rurali e svantaggiate.
Gli eurodeputati hanno chiesto di intensificare la lotta contro corruzione, combine, doping e pirateria online dei contenuti sportivi, che sottraggono risorse all’intero ecosistema. E’ stata inoltre sollecitata la ratifica della Convenzione di Macolin contro la manipolazione delle competizioni sportive, rimasta finora bloccata in sede di Consiglio.
Grande enfasi è stata posta sulla parità di genere, sull’inclusione delle persone con disabilità e sul riconoscimento del ruolo chiave dei volontari nello sport di base.
Il Parlamento europeo ha chiesto l’adozione di standard comuni di buona governance, maggiore trasparenza nelle federazioni e un coinvolgimento più ampio di atleti, tifosi, club e leghe nei processi decisionali. E’ stata inoltre ribadita la necessità di tutelare i diritti dei giocatori, garantendo condizioni di lavoro dignitose, sicurezza, protezione sociale e sostegno nella doppia carriera sportiva e formativa.
Particolare attenzione è stata poi riservata al sovraccarico dei calendari sportivi, con la richiesta di coordinamento tra organizzatori per evitare sovrapposizioni e tutelare la salute fisica e mentale degli atleti.
Uno dei punti più netti del testo è la condanna delle iniziative separatiste, come la Superlega, considerate una minaccia all’integrità del modello europeo. Il Parlamento ha invitato la Commissione a vigilare e intervenire contro ogni progetto che metta a rischio la struttura “aperta e meritocratica” dello sport europeo.
Infine, gli eurodeputati hanno sollecitato la Commissione a presentare una strategia europea di lungo periodo per lo sport e l’attività fisica, con azioni concrete per promuovere la salute, l’educazione, la sostenibilità ambientale e la partecipazione civica attraverso lo sport.
La risoluzione – non vincolante ma di forte valore politico – rappresenta un chiaro messaggio: l’Unione Europea intende proteggere lo sport come patrimonio sociale e culturale, mantenendo il suo equilibrio tra passione, competizione e responsabilità.
(Image credit: Depositphotos)