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·13 settembre 2024

Manchester City, la sentenza sul caso FPF attesa entro fine mese

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Lo scontro Manchester City-Premier League per le presunte 115 violazione del Fair Play Finanziario inglese da parte del club entrerà in una nuova fase a partire da lunedì.

Come riporta il quotidiano britannico The Times, questa battaglia legali fra le parti dovrebbe durare circa due settimane con un verdetto finale della commissione indipendente che arriverebbe così entro fine settembre per quanto riguarda il caso sponsorizzazioni.


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Per quanto riguarda, invece, le altre presunte violazioni ci si aspetta che il procedimento arrivi a sentenza entro fine anno. Questo è il motivo per cui si è deciso di anticipare l’inizio delle udienze rispetto alla data originaria di novembre. Se le accuse più gravi verranno confermate, il City rischia la retrocessione in Championship.

Quando sentenza City Fair Play Finanziario – Le accuse della Premier League

Le accuse includono la mancata comunicazione di informazioni finanziarie per nove stagioni, dettagli incompleti sulla retribuzione di Roberto Mancini nei quattro anni in cui è stato allenatore dal 2009 al 2013, e la mancata presentazione completa sulla retribuzione dei giocatori — inclusa quella dell’ex centrocampista Yaya Touré — per sei stagioni, dal 2010-11 al 2015-16. I campioni d’Inghilterra sono stati anche accusati di non aver collaborato con l’indagine e di non aver consegnato i documenti richiesti per cinque stagioni, dal 2018-19 al 2022-23.

Dal City hanno sempre negato qualsiasi illecito, affermando di avere «prove inconfutabili» che li scagioneranno. Lord Pannick KC è stato incaricato di guidare un team di avvocati nella difesa del club dalle accuse, così come nel caso riguardante le regole della Premier League sulle transazioni con parti correlate.

La Premier League ha avviato un’indagine sul City nel 2018 dopo la pubblicazione dei documenti Football Leaks da parte del sito tedesco Der Spiegel, tra cui copie del contratto di Mancini, accordi sui diritti d’immagine legati all’agente di Touré, e numerose email che suggerivano che i proprietari del City avessero pagato direttamente denaro di sponsorizzazione. Nel 2019, il City fu escluso dalla UEFA per due anni dalle competizioni europee, ma quella sanzione fu annullata dal Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS). Ora in caso di condanna da parte della Premier League, la UEFA dovrà decidere il da farsi per quanto riguarda l’iscrizione alle proprie competizioni.

Quando sentenza City Fair Play Finanziario – Il caso Etisalat

Il tribunale ha stabilito che i pagamenti di 30 milioni di sterline (al cambio attuale, 35,5 milioni di euro) in presunti finanziamenti occulti dal proprietario, tramite la compagnia di telecomunicazioni Etisalat, non potevano essere trattati come violazioni delle regole poiché erano prescritti. Due dei tre membri del TAS hanno anche assolto il City dall’accusa di aver ricevuto finanziamenti occultati tramite Etihad Airways, affermando che ciò «rimane non provato». I pagamenti di Etisalat possono essere trattati dalla Premier League tra le sue accuse, poiché non ha le stesse limitazioni temporali della UEFA, che ormai ha visto scattare la prescrizione.

In un rapporto della UEFA del 2020, ma mai pubblicato, si affermava che una figura misteriosa degli Emirati Arabi Uniti, Jaber Mohamed, aveva pagato al City 30 milioni di sterline che avrebbero dovuto provenire da Etisalat. Il rapporto del Comitato di Controllo Finanziario dei Club (CFCB) della UEFA concludeva che i pagamenti, che avrebbero dovuto provenire dalla compagnia di telecomunicazioni di proprietà statale degli Emirati, erano in realtà «finanziamenti occulti». Infatti, si sostiene che il finanziamento provenisse dal proprietario del City, l’Abu Dhabi United Group (ADUG), il gruppo d’investimento guidato dallo sceicco Mansour bin Zayed, vicepresidente di Abu Dhabi. Il City ha dichiarato che Etisalat ha rimborsato il denaro ai loro proprietari nel 2015, ma ciò non è stato accettato dal comitato giudicante della UEFA.

Quando sentenza City Fair Play Finanziario – La battaglia legale per le regole sulle parti correlate

Ma le battaglie legali fra City e Premier non sono di certo finite. Infatti, mentre quello sulle presunte violazione del FPF inglese sta per iniziare, un altro procedimento si sta per concludere. In quest’ultimo è il club ad aver portato il massimo campionato inglese a giudizio per le attuali regole sulle parti correlate. Qui è avvenuta una vera e propria rottura all’interno della Premier con alcuni club che hanno dato ragione al City e altri sono intervenute in favore del proprio torneo.

Introdotte a dicembre 2021, in seguito all’acquisizione del Newcastle da parte del fondo saudita PIF, le regole sono state progettate per mantenere la competitività della Premier League, impedendo ai club di gonfiare gli accordi commerciali con aziende legate ai loro proprietari. Le regole stabiliscono che tali transazioni devono essere valutate indipendentemente per determinare un valore di mercato equo. Nella loro memoria legale di 165 pagine, il City ha definito le regole una «tirannia della maggioranza». Si attende la sentenza a breve, con un verdetto che è quanto mai in bilico.

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