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·1 giugno 2025
Mantova, il bilancio di Artioli: “Possanzini mi ha insegnato tanto. Contro il Brescia la mia partita migliore”

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·1 giugno 2025
Federico Artioli, centrocampista del Mantova, ha parlato ai microfoni de La Voce di Mantova della stagione appena conclusa:
“Per me è un motivo di orgoglio. Sia il mister che Botturi sono prima di tutto due persone serie. Credo che la componente umana debba andare di pari passo con la competenza calcistica. Su entrambi i fronti, il Mantova può considerarsi fortunato“.
“Possanzini mi ha insegnato un sacco di cose. A non mollare mai; a farmi trovare pronto quando vengo chiamato in causa; a provare sempre la giocata a costo di sbagliare. Per un ragazzo come me, senza esperienza a questi livelli, è stato fondamentale. Ho potuto debuttare con relativa tranquillità… nonostante il contesto“.
“Mi riferisco al Bari. È stata quella la mia prima partita di campionato. Stadio San Nicola, enorme. Io titolare a sostituire Burrai, non uno qualunque. Fino all’anno scorso giocavo a Crema, con tutto il rispetto. L’emozione rischiava di prendere il sopravvento, invece sono sceso in campo tranquillo e libero di testa“.
“Intimorirmi? Temevo potesse succedere. Invece no, grazie anche ai consigli del mister. Anzi, mi ha dato la carica. Al Martelli ho vissuto emozioni incredibili, anche stando in panchina. Una partita su tutte: Mantova-Spezia“.
“Sono cresciuto nell’autostima. Ho dimostrato, prima di tutto a me stesso, che posso giocare in questa categoria. Devo continuare su questa strada, sono sicuro che posso fare di più“.
“La mia partita migliore? Quella col Brescia in casa. Però mi piace ricordare anche Palermo: sono riuscito perfino a far segnare Mensah! (ride). Del resto, glielo dicevo sempre: l’assist per il tuo primo gol te lo servirò io. E così è andata“.
“I ragazzi mi hanno fatto sentire a mio agio dal primo giorno che ho messo piede nello spogliatoio. È davvero un gruppo sano, pulito, lo definirei una seconda famiglia“.
“Il mio “compagno di merende” è Wieser. Abito con lui, Radaelli e Bragantini: abbiamo formato un bel gruppetto“.
“Sasà è un giocatore incredibile, per classe, carisma ed esperienza. Può insegnare a tutti, a prescindere dal ruolo. Anche lui mi ha sempre esortato a non mollare e crederci perchè ho le potenzialità per giocare in Serie B“.
“La salvezza è un traguardo meritato. Conquistato sul campo, con il nostro gioco e le nostre idee. Dopo la vittoria di Brescia ho capito che era fatta“.
“A livello di squadra, è fondamentale mantenere i piedi per terra. Certo, mi piacerebbe un campionato più tranquillo… vedremo. A livello personale, spero di dare un contributo maggiore in termini di presenze“