Maradona, 40 anni dal primo abbraccio di Napoli al (fu) San Paolo | OneFootball

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·5 luglio 2024

Maradona, 40 anni dal primo abbraccio di Napoli al (fu) San Paolo

Immagine dell'articolo:Maradona, 40 anni dal primo abbraccio di Napoli al (fu) San Paolo

Era il 5 luglio 1984 quando il Pibe de Oro veniva presentato per la prima volta ai tifosi nello stadio che oggi porta il suo nome

Maradona, 40 anni dal primo abbraccio di Napoli al (fu) San Paolo

Sono trascorsi quarant’anni da quando per la prima volta mise piede allo Stadio San Paolo Diego Armando Maradona. Il sogno che diventa realtà si materializzò appunto giovedì 5 luglio 1984. Nel momento in cui il giocatore più talentuoso in attività (lo era già) si presentò davanti a 70 mila tifosi cambiò il corso della storia del Napoli e pure di Maradona, che in quegli anni vinse tanto e divenne il più forte di tutti. E a quarant’anni di distanza quello stadio ora porta il suo nome.


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Pantaloni celesti e maglietta bianca, come il Napoli, come la sua Argentina, la prima immagine del Pibe de Oro da giocatore del Napoli lo ritrae sulla scala che porta al terreno di gioco dello stadio, fermo davanti a un muro di fotografi pronti ad immortalare un momento che avrebbe fatto la storia. Da quel momento la carriera di Maradona non sarà più la stessa, per buona parte nemmeno la sua vita; ma soprattutto la città di Napoli e i tifosi azzurri avranno vissuto un prima e avrebbero vissuto un dopo rispetto a quel giorno. Palleggi, saluti, felicità, spensieratezza e ciak, si gira.

C’è da vederlo dal vivo, non ci sono i social, non c’è internet, anche trovare le immagini TV non è semplicissimo. Tutti lo vogliono vedere. Diego sbarca a Roma il 4 luglio, effettua le visite mediche, poi sbarca a Napoli firma e va a cenare a Capri. Il giorno dopo giovedì 5 luglio Maradona arriva al San Paolo. 70 mila persone pagarono un biglietto simbolico (di mille lire, con incasso in beneficenza) per vederlo palleggiare. Sorridere. E poi… scrivere una storia indimenticabile. Nello stadio che oggi porta il suo nome, regalandolo alla leggenda.

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