Juventusnews24
·30 dicembre 2025
Marchegiani ancora titubante: «La Juventus non mi ha ancora convinto, non si può dire che sia già guarita». Lo ha detto dopo Pisa!

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La vittoria sofferta ma preziosa contro il Pisa ha rilanciato le ambizioni della Juventus, ma non ha cancellato del tutto le perplessità sul gioco espresso dai bianconeri. A gettare acqua sul fuoco dei facili entusiasmi è intervenuto Luca Marchegiani. L’ex portiere della Lazio e della Nazionale, oggi autorevole voce tecnica di Sky Sport, ha analizzato il momento della squadra ospite negli studi televisivi, offrendo una lettura lucida e priva di sconti. Il concetto di fondo è chiaro: i risultati stanno arrivando, ma la “guarigione” è ancora lontana.
«La Juventus non mi ha ancora convinto», ha esordito Marchegiani. Nonostante il filotto di vittorie che ha riportato la squadra nelle zone nobili, l’opinionista invita a guardare la classifica con realismo: «Non dimentichiamo che Inter, Milan, Napoli e Bologna hanno una partita in meno. Perciò potrebbero essere più avanti». La squadra di Luciano Spalletti sta crescendo e trovando soluzioni, ma secondo Marchegiani «non è così guarita da poter dire che ora sfrutterà agevolmente le prossime quattro partite», sebbene il calendario appaia sulla carta favorevole.
L’analisi si è poi concentrata sulla gara dell’Arena Garibaldi. Per Marchegiani, la vittoria contro i nerazzurri toscani è stata frutto della “struttura” superiore della rosa bianconera rispetto a un avversario volenteroso, piuttosto che di una manovra brillante. Spalletti sta «mettendo delle bandierine», ovvero individuando i titolari inamovibili, ma alcune scelte continuano a destare perplessità.
La critica più aspra riguarda la posizione in campo di Teun Koopmeiners: «Se penso a Koopmeiners trequartista, dico che non può giocare là», ha sentenziato Marchegiani. Secondo l’ex portiere, quella zolla di campo limita le caratteristiche del giocatore, che ha bisogno di più spazio per gli inserimenti. «Penso che la Juventus stia cercando ancora la sua forma migliore, va a tentativi». La chiosa finale è un attestato di stima per l’allenatore («Non ho dubbi che sia quello giusto»), ma con la consapevolezza che il laboratorio tattico bianconero è ancora un “cantiere aperto”.









































