Juventusnews24
·22 dicembre 2025
Marchegiani boccia Openda: «Preferito a David perchè il canadese sta giocando male». Poi svela il suo attaccante ideale per questa Juve

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Il dibattito sul fronte offensivo della Juventus continua a tenere banco negli studi televisivi, dividendo l’opinione pubblica e gli addetti ai lavori anche dopo le recenti vittorie. Se da una parte c’è chi esalta la nuova mobilità dell’attacco bianconero, dall’altra si levano voci decisamente più critiche e analitiche riguardo al reale rendimento dei singoli interpreti a disposizione di Luciano Spalletti. Dagli studi di Sky Sport, l’ex portiere e opinionista Luca Marchegiani ha offerto una lettura in netta controtendenza, focalizzando la sua attenzione sulle difficoltà evidenti di Jonathan David e sulla natura “forzata” delle attuali gerarchie.
Secondo l’analisi di Marchegiani, la titolarità frequente di Loïs Openda non nasce da una preferenza tattica virtuosa legata alle caratteristiche di velocità, bensì dai demeriti del compagno di reparto. David, arrivato a Torino con le stimmate del grande colpo, sta vivendo un momento di involuzione preoccupante, “giocando male” e deludendo le aspettative che l’ambiente riponeva in lui.
MARCHEGIANI – «Openda è preferito a David perché il canadese sta giocando male, non per caratteristiche ma proprio perché non sta facendo quello che tutti ci aspettavamo. Se avesse Vlahovic a disposizione giocherebbe lui. Io penso che alla Juve serva più un centravanti con caratteristiche più alla David o alla Vlahovic, più che Openda… Poi uno non c’è e l’altro sta giocando male, ma io non ho visto delle prestazioni esaltanti».
Il giudizio è severo. Per Marchegiani, l’assenza per infortunio di Dusan Vlahovic rappresenta il vero problema irrisolto. Il serbo è considerato l’unico vero titolare imprescindibile per struttura fisica. La Juventus, nella visione dell’ex portiere, necessita strutturalmente di un centravanti d’area (profilo che corrisponde a Vlahovic o al “vero” David), piuttosto che delle caratteristiche di Openda. Attualmente, Spalletti è costretto a schierare il belga non perché stia offrendo “prestazioni esaltanti”, ma perché l’alternativa canadese non dà garanzie, evidenziando una lacuna che solo il rientro del numero 9 potrà colmare definitivamente.
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