Matic, bordate alla Roma: «Mi hanno mancato di rispetto. Quella promessa non è stata mantenuta» | OneFootball

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·7 ottobre 2025

Matic, bordate alla Roma: «Mi hanno mancato di rispetto. Quella promessa non è stata mantenuta»

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Matic, bordate alla Roma: «Mi hanno mancato di rispetto. Quella promessa non è stata mantenuta». Le parole dell’attuale centrocampista del Sassuolo

Un addio che ha fatto discutere e che, a distanza di anni, brucia ancora. Nemanja Matić, oggi centrocampista del Sassuolo, è tornato a parlare della sua esperienza alla Roma e della sua controversa partenza in un’intervista esclusiva e senza filtri a Sky Sport. Il serbo ha raccontato la sua verità, lanciando una frecciata neanche troppo velata all’allora direttore sportivo Tiago Pinto, pur senza mai nominarlo.

Matić ha svelato come il suo arrivo nella Capitale, fortemente voluto da Mourinho, fosse legato a un patto ben preciso, che però non è stato rispettato. «Quando ho scelto la Roma e sono andato via dal Manchester United ho accettato un contratto di un anno anche se avevo altre squadre – ammette – quando è arrivata la proposta, non ero intenzionato ad accettare perché mi avevano proposto solo un anno di contratto. Poi ho parlato con Mourinho, e alla fine ho scelto la Roma per lui e per i tifosi. Mi hanno detto che a gennaio avremmo firmato il prolungamento, ma a quel punto non si è visto nessuno».


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Quella promessa non mantenuta ha minato la fiducia del giocatore, che si è sentito costantemente sotto esame, spingendolo a decidere di lasciare il club a fine stagione. «Secondo il mio punto di vista, alla Roma ho giocato bene – sottolinea Matic – mi era stato detto che avrei avuto un rinnovo automatico se avessi giocato almeno il 50% delle partite, ma non erano quelli gli accordi presi l’estate precedente. Mi sentivo continuamente in prova, sotto esame. Meritavo rispetto. A quel punto, ho parlato con la società dicendo che avrei dato il massimo fino alla fine della stagione, ma che a fine campionato le strade si sarebbero separate. Non ero io il problema, ma le persone che mi avevano promesso delle cose che non hanno mantenuto. Mi è mancata la stabilità, anche se non mi è mancato l’amore dei tifosi che mi hanno rispettato più della società. Prima di oggi non ne avevo mai voluto parlare, ma a tre anni di distanza posso dirlo anche perché i dirigenti che c’erano allora non ci sono più. Non voglio dire che sono stati scorretti, ma ritengo che avrei meritato maggior rispetto».

Parole dure, che raccontano di una ferita mai del tutto rimarginata. Ironia della sorte, dopo aver lasciato Roma in cerca di “stabilità”, Matić ha cambiato tre squadre in due anni: Rennes, Lione e ora Sassuolo. Un percorso nomade, alla continua ricerca di un progetto e di quel rispetto che, a suo dire, nella Capitale gli era venuto a mancare.

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